lunedì 10 giugno 2013

Nuove tendenze del ricevere in casa

Accogliere amici e familiari nella propria casa è un’esperienza bellissima e sarà piacevole per tutti se gestita nella maniera giusta.

Le maniere per realizzare questi incontri all’insegna della simpatia e dell’amicizia sono tante. Sembrano nate fuori dal nostro paese, hanno nomi stranieri, sembrano mode del momento, ma, a ben vedere, si conoscono da sempre: ecco che sentite parlare di Brunch, di Slunch, di Drunch, allora come orientarsi, come adattarle alle varie esigenze e disponibilità? 

Il Brunch nasce in America negli anni 70’. Nasce nei grandi alberghi per accontentare quanti la domenica o durante i giorni di festa non vogliono essere legati ad orari prestabiliti. Si svegliano troppo tardi per il breakfast e troppo presto per il lunch. Breakfast + lunch = brunch: tempo elasticizzato tra le 11 a.m. e le 4 p.m.. Colazione e pranzo insieme, ovvero libertà di gestire il proprio tempo.

Fare un brunch non è come fare fast-food: è un nuovo modo di mangiare, quasi una filosofia che nasce dal bisogno di rompere gli schemi, dalla voglia di rallentare i ritmi, di socializzare.

Il Brunch può essere do-it-yourself, cioè preparato comodamente anche in casa. E’ un “rito” che scatena la fantasia, cancella le regole e, se partite da alcune basi, potete reinventare e mescolare tanti sapori, anche dolci e salati assieme, che anzi si esalteranno a vicenda.

Le OCCASIONI per un Brunch possono essere molteplici, infatti è adatto:

- quando si hanno ospiti in campagna, al mare o in montagna;
- per una famiglia che durante la settimana ha orari diversi e che almeno la domenica vuol ritrovare il  piacere di stare assieme;
- per i giorni di festa o il giorno dopo le grandi feste della nostra tradizione;
- per il 1° gennaio.

L’importante è avere una “scusa”, tutto il resto verrà da sé...

Il Brunch è un pasto informale, che può essere organizzato in assoluta libertà, ma che richiede alcuni ingredienti inderogabili.: amici, parenti, fidanzati, fidanzate, coniugi, figli e molta fantasia.
Ha un solo segreto: preparate tutto ciò che è possibile in anticipo.

E’ bene, quindi, apparecchiare la tavola la sera precedente e se disponete di una grande e confortevole cucina, questa sarebbe il luogo ideale. La tovaglia dovrà essere allegra, possibilmente in tono al luogo in cui vi trovate: mare, montagna, città ecc.

Preparate un menù di base al quale attenervi in linea di massima.
 Scrivete un elenco di quanto troverete in frigorifero, nel freezer o di ciò che dovrà essere tenuto caldo nei thermos.

Se prevedete dei cibi caldi, date ai vostri ospiti un orario in cui saranno pronti.

Il modo migliore per proporre il brunch è a Buffet. Gli ospiti dovranno trovare a portata di mano su di un tavolino, o su di un carrello o in frigorifero tutto ciò che avrete pensato di proporre.

Se il Brunch nasce negli anni 70’ negli States, arriviamo agli anni 90’ perché questa “moda” emigri nei paesi di tutto il mondo. Ogni volta si rimescola con le abitudini della nazione che lo ospita, perché il brunch riflette la personalità, l’umore, il modo di intendere e di gestire la vita di ognuno di noi.

L’American brunch sarà caratterizzato da muffins, bagels, hamburger, cheesecake, applepie, uova, bacon e litri di caffè.

L’Italian brunch è multicolore e prevederà risotti, pasta, mozzarelle, pomodori, piadine, terrine di verdure, torte dolci e salate; il caffè sarà “espresso”.

Il brunch Etnico spazierà tra couscous, tortillas, sushi e quant’altro.

Il brunch Chic comprenderà ostriche, paté, salmone affumicato, mousse dolci e salate, crepes, tarte tatin, croissants, Champagne.
Forse preferite uno Slunch? Bisognerebbe capire che cos’è!!! 

E’ domenica, tardo pomeriggio, un momento in cui il “dolce far niente” regna sovrano in casa, l’euforia del fine settimana si è placata, sgonfiata come un soufflé. Non si ha più molta voglia di uscire, ma neanche di poltrire inutilmente nell’attesa che arrivi lunedì. Si vorrebbe prolungare il piacere di una giornata di vacanza e magari condividerla con amici e parenti... Non vi resta che organizzare uno SLUNCH, nuova tendenza arrivata d’oltreoceano.

Lo SLUNCH deriva dalla contrazione tra supper (cena) e lunch. Una sorta di merenda/aperitivo/cena. Un nome curioso per una curiosa maniera di ricevere nella propria casa, e da non confondere con il DRUNCH.

Il principio dello slunch è che ci si riunisca in casa, tra amici, non si parla di ristorante, e nell’arco di tempo che va dalle 16-17 del pomeriggio fino alle 22, massimo, un tempo che vi permetterà di mangiare, discutere e divertirvi in compagnia. Un modo semplice per non pensare al lunedì che arriva sempre troppo in fretta.
Una prima fase è piuttosto una specie di merenda, e questo vi permette di offrire delle infusioni, delle tisane, magari con qualche tocco di originalità, accompagnate da biscotti alla frutta, da dolcini leggeri e sfiziosi. Per i bambini sarà una bella e gradita merenda e per gli adulti un modo di iniziare “dolcemente” la fine del pomeriggio festivo. Più tardi, sul filo della conversazione, arriveranno in tavola dei piccoli piatti salati, non complicati, che rimpiazzeranno i dolci e un vino leggero che sostituirà le infusioni. Le tapas, le zuppe non convenzionali, un bel piatto di verdure gratinate, un’insalata insolita, saranno perfetti per uno slunch e se gli amici vorranno aggiungere qualcosa saranno i benvenuti.

La tavola può essere preparata come per un buffet e ciò dà la possibilità di sfruttare gli spazi, non sempre grandissimi, delle case moderne, ma l’imperativo categorico deve essere la COMODITA’. Comodità di muoversi senza troppi ostacoli nell’ambiente a disposizione, per cui sarebbe preferibile allestire il tavolo non accostato alla parete per dare la possibilità agli ospiti di potervi girare attorno. Sarebbe auspicabile, anche se non tassativo, predisporre posti a sedere per tutti, e piccoli piani d’appoggio distribuiti nell’ambiente.

Esiste anche un’altra formula, spazio permettendo, che consiste nell’apparecchiare sommariamente posti a tavola per tutti, così tutti sarebbero comodi, ma nessuno si sentirà obbligato a mantenere il proprio posto per tutto il tempo, perché tanto varrebbe servire un pranzo seduti. I posti assumeranno solo la funzione di angoli di relax e conversazione: ognuno mangerà quando vorrà e ciò che vorrà, è domenica dopo tutto, è slunch e non ci sono regole né orari.

Riveste come sempre una grande importanza la tovaglia, assolutamente semplice e pratica, ma sicuramente ben stirata e poggiata su di un mollettone che attutisce i rumori, rende accogliente la tavola e la protegge.

I piatti saranno disposti all’insegna della massima libertà per tutti: libertà di scegliere ciò che si desidera di più e libertà di movimento.
Ci saranno bicchieri e posate in abbondanza e converrà predisporre in cucina un posto idoneo dove ognuno potrà sistemare, da solo, senza patemi e senza difficoltà ciò di cui non ha più bisogno.  

Un piccolo tavolo ospiterà le bottiglie d’acqua, di vino e succhi di frutta, perché non bisogna mai dimenticare chi non ama gli alcolici, o è astemio o i bambini presenti. Con i piatti di uno slunch, il vino sarà sempre il protagonista, anche se la scelta non cadrà su vini troppo complessi, preferendo un vino leggero, un classico champagne o un prosecco italiano.

Il segreto del successo di uno slunch sta nell’organizzazione: sul tavolo vanno sistemati tutti i piatti freddi e all’ultimo momento soltanto le pietanze che vanno consumate calde: poi lasciate che ognuno si serva da solo.

Per dare un’idea, su di una grande tavola troveranno posto del caldo, del freddo, del morbido e del croccante: per esempio, dei piatti di pesci affumicati, delle insalate di legumi, e sicuramente non convenzionali, dei bocconcini di filetto di maiale o un bel piatto di bollito misto, una quiche o un gratin di patate e di verdure, delle crêpes particolari.

Lo slunch normalmente non prevede un classico dessert, si preferisce finire con una nota molto leggera e aromatica. Eventualmente si potrà presentare un’insalata di frutta, magari esotica, magari leggermente speziata, un sorbetto o un gelato, accompagnati da un fresco champagne. Non devono mancare delle infusioni per esempio alla liquirizia o al limone o alla menta.

Alle 21,30, alle 22,00 tutti rientreranno a casa, felici e rilassati dopo una serata in cui ciascuno ha fatto e mangiato ciò che ha gradito di più.

Se lo Slunch non incontra le vostre spettative, potrete orientarvi verso un Drunch.

Il Drunch è la contrazione anglofona di Dinner e Lunch. Inizia verso le 19, all’ora dell’aperitivo: o meglio è la versione più di tendenza, più glamour dell’Aperitivo-Cena. Anche il drunch non soffre di formalismi. Dimenticate il trittico porcellane-argenterie-cristalli. La maggioranza riceve nella sala da pranzo, ma su bassi tavolini, oppure in cucina, se l’ambiente è bello e accogliente. A volte gli invitati potranno anche essere invitati...ad apparecchiare e ad aiutare durante la serata. Il drunch potrebbe essere anche il modo per invitare amici e conoscenti a casa per vedere assieme la partita di pallone o il film più bello della vostra cineteca, o per affrontarvi in una combattutissima partita a Burraco o a Canasta.
I piatti si adattano, il servizio si semplifica, i piccoli contenitori, i bicchierini sembrano essere più pratici del classico piatto, sempre in equilibrio precario se non si è comodamente seduti a tavola.

A voi stabilire se siete piuttosto Brunch o Slunch o Drunch...il resto verrà da sé.

                                                                                                                                           Paola S.




Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...