lunedì 3 giugno 2013

Michi Ambrosi de Magistris Lettieri

Ricordo di una donna speciale

Si contano a decine gli anni trascorsi dal giorno in cui un gruppetto di giovanissime della “Napoli bene” presero la decisione di frequentare una Scuola di cucina, un po’ per passione, un po’ per avere il permesso di uscire - come era uso a quei tempi - qualche volta in più. Il nostro ingresso alla Scuola Alberghiera, che si teneva a Villa delle Ortensie, sulla collina di Posillipo, destò lo stupore degli altri partecipanti al corso: tutti ragazzi che volevano ottenere il diploma per poter, poi, esercitare il mestiere di Chef, che non comprendevano le ragioni che ci spingevano a sottoporci a tanta fatica pur non essendo spinte dalla necessità di lavorare.

Terminato il Corso, Michi ed io passavamo interi pomeriggi ad esercitarci nel preparare “gustosi” manicaretti che facevamo, poi, assaggiare al nostro gruppetto di amici che, con ironia tutta napoletana, il più delle volte esprimevano giudizi non proprio lusinghieri. Ma noi non desistevamo, anzi le critiche ci spingevano a migliorare e a ricercare sempre nuove soluzioni. Fu così che, con il passare del tempo, il passatempo si trasformò in amore e in passione per la cucina.

Io mi trasferii a Milano dove, realizzando un mio sogno, ho aperto - prima in Italia – la mia Scuola di cucina che ben presto divenne molto frequentata ed acquistò notorietà in Italia e all’estero dove, spesso, sono stata invitata a tenere dei Corsi di cucina italiana.

Il percorso di Michi all’inizio fu molto diverso ma con il trascorrere del tempo i misteriosi percorsi della vita portarono anche lei a rispolverare le vecchie ricette di Villa delle Ortensie, a scoprirne di nuove, tanto da arrivare a pubblicare un libro di ricette che ebbe un buon successo editoriale e ad aprire anche una Scuola di cucina. Questa volta però le ricette - sia quelle già testate che quelle di nuova invenzione - ebbero come “assaggiatori” i magnifici suoi otto figli che aveva messo al mondo con il suo LU. E credo che non vi possa essere miglior attestato della bontà dei suoi manicaretti di quello che la “brigata” dei suoi ragazzi possa dare!

Le sue ricette, il modo garbato con cui dava i suoi insegnamenti, un’istintiva capacità di ritoccare ricette antiche della cucina italiana e napoletana (memorabile il suo timballo di maccheroni in crosta di pasta frolla dolce), ne fecero ben presto a Napoli una prima donna della cucina. Di lei noi amiche, che avemmo la fortuna di accompagnarla nel percorso della sua vita agro-dolce, serberemo sempre il ricordo e la gratitudine per quello che ha saputo insegnarci… e non solo nelle ricette di cucina.

                                                                                                                                              Ada

2 commenti:

  1. Cara Ada, leggo il tuo ricordo di Miki col rimpianto di averla perduta e di averla incontrata così poco, sia per i suoi impegni familiari che di lavoro. Grazie per averlo fatto la memoria che noi conserviamo di Lei la fa vivere ancora in mezzo a noi.Un caro abbraccio Paola Zezza

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  2. Dear Ada, I spent much time cooking with Michi in Naples from 1984 to 1987 while I lived there with my husband who was in the US Navy. (You may remember her speaking of me and I was mentioned as a collaborator in your book!). I was so sorry to lose contact with her and the family. I have been searching to reach out to Biancha or any of the rest of her family. Please contact me at tsiegel@ec.rr.com if you receive this message.

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