sabato 25 maggio 2013

Rosalia Genchi

Come nasce la mia passione per la cucina? Domanda difficile! Forse è iniziato tutto da una grande amicizia nata sui banchi di scuola e seguita nella vita. L’amore a prima vista è stato della mia cara amica Paola, che purtroppo mi ha lasciato, nato e coltivato nei suoi soggiorni estivi in collegi svizzeri, i quali prevedevano la famosa “ora di cucina”. Tornata a casa, Paola mi faceva assaggiare i manicaretti che aveva imparato a preparare. Da parte mia forse l’input è venuto dai soggiorni che ho passato e continuo a passare d’estate nel Trentino Alto Adige. Sono stata diverse volte allieva della scuola di cucina di Hellrich a Merano. Con Paola, invece, ho frequentato i corsi del “Cordon Bleu”, a Roma, tenuti da Madame Jarrat. Fu lei stessa ad invogliarci a diventare insegnanti, così decidemmo di aprire a Bari, nel 1976, "La Scuola di Cucina".

In realtà fummo delle pioniere, perché aprimmo una scuola in una città del sud, dove ci si immagina che tutte le donne sappiano cucinare e bene. In effetti è così, da noi c’è la passione per la cucina e il buon mangiare mediterraneo, ma nonostante tutto abbiamo trovato sempre un grande interesse per le nostre lezioni.

Assieme abbiamo frequentato tantissimi corsi e scuole, in Italia e all’estero, a Venezia da Cipriani, a Parigi al Ritz, al Cordon Bleu e da Madame Broille.

Ho sempre lavorato con tanto entusiasmo e determinazione, per offrire alle mie allieve una preparazione e formazione gastronomica seria e completa. Ho affrontato il mio lavoro con professionalità e mi sono battuta perché non venisse considerato solo il diversivo di una casalinga. Mi sono impegnata per portare avanti valori importanti come la cultura gastronomica, le tradizioni della cucina di famiglia e non ultimo, per inculcare nei giovani il corretto e privilegiato utilizzo dei prodotti del proprio territorio.

Adesso il mio impegno di maestra si è ridotto, ma il mio bagaglio culturale è molto vasto e sono felice di poterlo condividere con quanti sapranno apprezzarlo e tramandarlo a loro volta. Perché il patrimonio culinario della nostra cucina di casa è troppo importante e non dobbiamo rischiare di perderlo.
                                                                                                     
                                                                                                                     Rosalia

mercoledì 22 maggio 2013

Le polpette




Chi resiste alle polpette?

Pasta al cavolfiore in tegame



Questa ricetta mi è particolarmente cara, perché fa parte delle poche che ho della mia nonna paterna, palermitana. L’ho ritrovata così come lei la dettò a mia madre. E’ una ricetta semplice, ma molto appetitosa.
E' una ricetta scelta sia per motivi affettivi che storici, perché i siciliani, a livello colto e a livello popolare, furono i primi specialisti della pasta, anche se certamente influenzati dalla cultura araba. Influenza che ritrovo nell’ utilizzo dello zafferano e della uva di Corinto...

venerdì 17 maggio 2013

I sapori della Val d'Isarco

Se volete ammirare i meli in fiore ma anche concedervi una pausa rilassante degustando la cucina e i vini locali questo è il momento migliore per visitare il Tirolo.
Vi propongo un breve itinerario nella zona di Bressanone tutto da vedere e gustare.

https://docs.google.com/file/d/0Byau54nmGXYyMGZiWUFhUzVfNjA/edit?usp=sharing

                                                                                                                         

lunedì 13 maggio 2013

Crepes con zucchine

Ingredienti per 25 crepes di 12 cm

1 kg di zucchine
2 o 3 cucchiai di olio d’oliva
brodo vegetale
8 uova
3 cucchiai di panna fresca
100g di burro
70g di parmigiano grattugiato
sale e  pepe
prezzemolo e basilico

Al lavoro

Lavare e spuntare le zucchine, tagliarle a bastoncini piccoli, salarle e metterle in un colapasta per 30 minuti.

Scaldare l’olio in una larga padella, mettere le zucchine ben sgocciolate e stufarle coperte per 15 minuti circa bagnandole con piccole quantità di brodo. Quando saranno cotte e completamente asciutte, toglierle dal fuoco e farle raffreddare.

In una casseruola (meglio se a bagnomaria) sciogliere 50g di burro, unire le uova sbattute con la panna, sale, pepe e, sempre mescolando con frusta, farle cuocere per alcuni minuti fino a quando saranno rapprese e cremose.

Riunire in una ciotola le uova e le zucchine, il parmigiano, una macinata di pepe, amalgamare bene, regolare di sale e riempire le crepes.

Trasferirle in una pirofila imburrata e cospargerle con il resto del burro a fiocchetti.

Cuocere le crepes in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti. Toglierle dal forno, cospargerle con il prezzemolo tritato e foglie di basilico. Servirle subito.

                                                                                                                                       Ada

Lasagna in brodo

Ho preso l’idea da un piatto napoletano: la solita lasagna accompagnata da un buon brodo.
Per poter servire questo piatto anche per un pranzo elegante ho eliminato la mozzarella. 

Torta salata "Otri"

Questa ricetta me l’ha insegnata una bellissima donna che assomigliava molto ad Audrey Hepburn. È un tipo di torta che abbina il dolce con il salato. Stupirai per l’originalità dei sapori contrastanti. Va benissimo per l’ora di merenda.

Tieni conto che la glassa si sbriciolerà al tagliarla, ti consiglio di farla vedere prima e poi procedi con il taglio.

Anello di riso alle verdure

E’ un piatto molto pratico, si può preparare anche il giorno prima e cuocerlo al momento. E’ ottimo servito anche a temperatura ambiente.

Festa per il 18° compleanno

Salve a tutti, vorrei approfittare dell’alta concentrazione di professioniste di questo blog (caso assai raro) per chiedervi un aiuto. A settembre mia figlia compirà 18 anni. Pensiamo di fare una festa in giardino, verso sera (18.30-23), con una cinquantina di diciottenni. Mi piacerebbe fare tutto da sola, anche gli addobbi floreali. Mi avvarrò dell’aiuto di due camerieri (mio figlio e un suo “fortunato” amico). È sfacciato chiedervi dei suggerimenti per il menù, le ricette, i tempi di lavoro e magari una tabella di marcia?
Grazie in anticipo, vi manderò le foto.
 
                                                                                                                           Maria Elena

 
Ciao Maria Elena
 
Ti stai preparando per tempo, fai bene perché devi avere organizzato il tutto per la fine di luglio.

Anni fa per una festa in giardino, in Sicilia, ho surgelato il riso al salto in grande quantità, Certamente sono stata agevolata dal forno a legna, mi è stato facile scongelarlo tutto allo stesso momento.

E’ importante che tu stabilisca prima di quanti forni e frigoriferi puoi usufruire, ti consiglio di contattare l’Enel per un aumento di energia per quella sera.

Immagino riceverai molti suggerimenti per il menu, quando avrai scelto quello di tuo gusto, possiamo preparare la tabella di marcia .Per la torta – a costo di essere monotona – ti preparerei la solita torta, la stessa del tuo 18mo compleanno e del giorno del tuo fidanzamento, sempre se non ci sarà un caldo da matti!

Potresti in quel caso servire una torta a base di gelato.

Intanto ti “posto” (si dice così) alcune ricette per l’aperitivo. Non potrò mai (lo faranno altri, così potrai essere alla moda) consigliarti bicchierini, cucchiaini, ecc….non fanno parte del mio dna, ma stuzzichini di quando li preparavo per un “cocktail o cocktail party". Ti invio anche la ricetta per un primo piatto, farei comunque una pasta cotta al momento, ci sarà pure una zia disponibile a sacrificarsi!

CORNETTI AL FORMAGGIO  si possono preparare anche un mese prima, congelarli e cuocerli la mattina del giorno della festa

SALATINI UNGHERESI  idem come sopra

PASTICCIO DI TAGLIATELLONE AL PROSCIUTTO ( si preparano il giorno prima, praticamente si tratta di una pasta al forno; le dosi riportate sono per 12 ma puoi – per una cena in piedi –  considerarla anche per 16)

Potresti preparare anche una parmigiana di melanzane perché le melanzane fritte si possono congelare e cuocere la parmigiana il giorno prima

A presto Ada

Involtini di pasta

Questo è un piatto di pasta molto comune sulle tavole siciliane.


Ingredienti per 6 persone

18/20 larghe fette di melanzane fritte
700g di pomodori maturi
sale
pepe macinato al momento
peperoncino (facoltativo)
foglie di basilico
olio extravergine d’oliva
400g di tagliolini
4-5 cucchiai di parmigiano o caciocavallo grattugiati

Al lavoro

Passare al setaccio i pomodori, metterli in una padella, regolare di sale, pepe, peperoncino e aggiungere alcune foglie di basilico. Far cuocere per circa 15 minuti mescolando ogni tanto. Fuori dal fuoco irrorare con 2 cucchiai di olio.

Cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata in ebollizione, scolarla in una terrina e condirla con una parte della salsa e del formaggio. Aggiungere qualche foglia di basilico spezzettato con le mani.

Allineare le fette di melanzane sul tavolo da lavoro, suddividere la pasta e arrotolarle ad involtino.

Mettere un po’ di salsa sul fondo di una pirofila, sistemare gli involtini uno accanto all’altro, cospargere con il resto della salsa e formaggio.

Cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 20 minuti

La salsa di pomodoro può essere sostituita con un ragù di carne.

                                                                                                                              Ada

sabato 11 maggio 2013

Il Biove

Non è necessario programmarlo, poiché, essendo un impasto diretto, potete decidere di farlo anche all'ultimo momento.
E' veloce da fare e può accompagnare l'intero menù.
 

Grissini torinesi

Questi grissini tipici vengono tirati a mano, lunghi quanto ve lo consentono le dimensioni del forno. Il risultato è che saranno abbastanza irregolari, con parti sottili che diventano croccanti e tratti più grossi che mantengono ancora una certa morbidezza; cosa questa che rappresenta la loro peculiare caratteristica. Volendo, potete aggiungere all'impasto semi di sesamo tostati, semi di papavero tostati, peperoncini, ecc.

venerdì 10 maggio 2013

Margherita e Valeria Simili

Siamo gemelle, nate a Bologna, cresciute in un mondo fragrante di pane; vere “figlie d’arte”, fin da bambine abbiamo fatto il pane, prima per gioco, poi per lavoro, ma sempre per passione.

Dai nostri genitori che si erano conosciuti adolescenti -entrambi apprendisti in uno dei forni più grandi e rinomati della Bologna degli anni venti- preferivamo ascoltare invece delle favole le storie legate a quella famosa “bottega del pane” e a quel mondo per loro incantato.

Da adulte abbiamo continuato a diffondere il profumo del pane, lavorando con entusiasmo nel forno dei genitori per molti anni; più tardi, aperto con successo il “Pane e roba dolce” siamo state subito circondate da una clientela entusiasta e sempre più numerosa. soprattutto giovanile.

Nel 1986, non senza timore, la nuova avventura: spronate da Marcella Hazan -la famosa studiosa e maestra di cucina a New York- abbiamo aperto la scuola di cucina, diventata famosa immediatamente e seguitissima in città.
Ma in brevissimo tempo il nome della scuola è diventato noto anche in tutta Italia: oltre ad essere state invitate a trasmissioni televisive sull’argomento, venimmo invitate a tenere corsi di pane in molte città della penisola. 

Ma il profumo del pane è arrivato fin oltreoceano, siamo state invitate ripetutamente negli Stati Uniti e in Giappone.

Pirog con verza

Un'altra vecchia ricetta russa.

Ingredienti:
400 g di tvarouga (formaggio russo, sostituire con ricotta sarda)
400g di burro
400g di farina 00
1 verza media
1 cipolla tritata
4 uova sode
burro q.b.
sale e pepe
1 tuorlo diluito con latte
stampo rotondo di 28/30 cm di diametro a bordi bassi, imburrato leggermente

Al lavoro:
Lavorare i primi 4 ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formare una palla, appiattirla, avvolgerla in pellicola e farla riposare in frigorifero per alcune ore.
Togliere la foglia esterna alla verza, tagliarla in 4, eliminare il torsolo, tagliarla grossolanamente e sbollentarla.
In un tegame cuocere la cipolla con acqua e sale e quando avrà assorbito tutto il liquido rosolarla con il burro. Aggiungere la verza e portare a cottura. Far raffreddare, regolare di sale e aggiungere il pepe. 
Stendere poco più della metà della pasta e foderare lo stampo, riempire con la verza, le uova sode tagliate a fettine e cospargere con fiocchetti di burro.
Chiudere con un disco di pasta sigillando bene i bordi.
Spennare la superficie con il tuorlo e cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 60 minuti.
Consiglio di aggiungere nel ripieno – anche se non previsto – alcune cucchiaiate di parmigiano grattugiato e diminuire la dose del burro nell’impasto base.

                                                                                                                              Ada

Chatciapuri

E' una vecchia ricetta che appartiene al passato. Mi è stata data da due signore sposate in Italia ma fuoriuscite al tempo della rivoluzione. La pasta di questa ricetta è molto interessante.

Carré nappato in salsa soubise

Nappare gli arrosti con le salse un quarto di secolo fa era quasi obbligatorio e generalmente le salse erano sì  gustose ma grevi. 

La salsa soubise descritta nella ricetta era un classico della cucina di quel periodo.

Attualmente continuano ad esserci le salse per accompagnare la carne, ma sono meno impegnative e si servono in salsiera dando l'opportunità di scelta ai commensali .

Magatello in salsa al gorgonzola

Ingredienti:

600 gr. di magatello
1 pugno di spinaci teneri
80 gr. di gorgonzola dolce
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
1 spicchio d'aglio
rosmarino, timo
vino bianco secco
brodo vegetale
olio extra vergine
paprica, sale

Al lavoro:

Tritate finemente un rametto di timo ed un rametto di rosmarino. Mescolate le erbe aromatiche con alcuni cucchiai d’olio, aggiungete della paprica e spennellate il pezzo di carne. Lasciatelo riposare in frigorifero per alcune ore. Sigillatelo, trasferitelo in un'altra casseruola, sfumatelo con il vino bianco secco, unite lo spicchio d'aglio tritato fresco ed erbe aromatiche, bagnate con brodo vegetale e proseguite la cottura. Salate dopo i primi venti minuti. A fine cottura unite il gorgonzola a pezzetti e continuate la cottura per pochi minuti. Togliete la carne e lasciate intiepidire. 

Frullate il fondo di cottura con un cucchiaio d’olio extra vergine ed un cucchiaio di parmigiano. Allungate la salsa, se necessario, con del brodo vegetale. Affettate la carne e disponetela su di un piatto da portata su di un letto di foglioline di spinaci. Servite la salsa in parte in salsiera ed in parte versata sull'arrosto. 

Il piatto è buono consumato sia tiepido che freddo.

                                                                                                                      Romana

Romana Bosco

Nella vita non si può mai dire. Mi sono sposata giovanissima non sapendo rompere un uovo sul bordo di un piatto, ma non era una mia preoccupazione….mio marito cucinava benissimo e mi permetteva di decorare i suoi piatti. 

Quando ero quasi convinta che la mia vita sarebbe andata avanti in questo modo una litigata su di una decorazione mise fine alle mie illusioni. La frase fu: impara a cucinare e decorerai i tuoi piatti come vuoi.

Perché il pensiero fosse più chiaro mi regalò un libro intitolato "Il Piacere della Tavola " con una dedica "Buona Fortuna".

Mi accorsi molto presto che la cucina era un pianeta senza frontiere e per esplorarlo, oltre alla fantasia e alla creatività che non mi mancavano, erano necessarie precise conoscenze degli alimenti, per utilizzarli al meglio, e delle tecniche di base.

Inconsciamente, cercando di capire il mondo infinito della cucina, scoprii che trovavo una grande armonia in me stessa. Che con il cibo riuscivo a comunicare meglio con mio marito, con i miei figli e con gli amici ai quali offrivo, con grande gioia e entusiasmo, i miei piatti. 

Più mi addentravo in questo affascinante mondo più la mia passione per la cucina cresceva.

Andavo spesso a Parigi a trovare mio fratello ed ebbi quindi l'opportunità di frequentare diverse scuole di cucina, prima fra tutte il Cordon Bleu, e, quando ormai mamma di due bimbi cresciuti, decisi che mi sarebbe piaciuto dedicarmi a un lavoro scegliere di "insegnare cucina" fu quasi inevitabile.

Intensificai i viaggi a Parigi, anzi mi scelsi un maestro e con lui passai 15 giorni di full immersion,
molto stanchevole, ma di grande soddisfazione. La giornata iniziava al mercato alle 7 del mattino e terminava alle 17 per il maestro e alle 19 per me che, finita la lezione, dovevo riordinare e lustrare la cucina per il giorno successivo.

Nel lontano, ormai si può dire, 1978 aprii la scuola di cucina Il Melograno e iniziai ad insegnare con la qualifica di "maestra di cucina" che ho mantenuto negli anni. Ad aiutarmi ebbi sempre a fianco la cara amica Giovanna, anch'essa maestra di cucina, che mi regalò pazienza e tanto affetto.

I miei insegnamenti sono sempre stati frutto di sperimentazione continua, un omaggio alla semplicità, alla praticità e all'equilibrio alimentare così importante nelle vita quotidiana. Sono convinta che non è necessario essere dei virtuosi in cucina per riuscire a preparare un buon piatto, ma bisogna essere entusiasti e generosi.

Un piatto è sempre fonte di piacere , produce in ognuno sensazioni visive, olfattive, tattili, gustative.

Poiché la prima sensazione di un piatto è quella visiva, che ci fa decidere ancor prima di gustarlo se ci piace oppure no, ecco che da ciò deriva l'importanza della decorazione che ho sempre curato con particolare attenzione.

Non serve scolpire il ghiaccio, o intagliare angurie, per ingentilire un piatto basta una foglia, un fiore, un rametto di timo appoggiato con garbo.

Durante tutti questi anni la mia attività è stata intensa: oltre all'insegnamento quotidiano e ai miei personali aggiornamenti, ho scritto libri, ho collaborato per anni con testate di importanti giornali di cucina e ho fatto molte consulenze.

Quando stavo pensando di essere arrivata alla fine della mia carriera, con il rimpianto di non essere riuscita a passare le mie esperienze a una giovane, Giada, mia nipote, laureata in scienze delle comunicazioni con un lavoro fisso in agenzia, senza preavviso due anni fa mi disse: "se per te va bene mi licenzio e vengo a lavorare con te".

Difficile descrivere l'emozione del momento, è stato un dono inaspettato, un vero premio per tutti gli anni dedicati alla cucina.

Avere al fianco tua nipote che non lascerà morire ciò che hai iniziato ti da una sensazione di piacevole benessere e di tranquillità. Ora la scuola è sua ed io posso dedicarmi alla lettura delle 3000 ricette in archivio e sarà un piacere pubblicarne una parte sul blog facendo un gioco di ieri e di oggi anche per capire come la cucina sia viva e in continua evoluzione.

giovedì 9 maggio 2013

Polpettine in agro-dolce dei monti Nebrodi

Sono le adorate polpettine della mia infanzia, quando arrivava l’estate si progettava di passare almeno un mese nei Nebrodi in una casa con il noccioleto . Ogni famiglia ha la propria ricetta, sarebbe divertente raggrupparne un certo numero. Sono certa la loro bontà dipendesse anche dal meraviglioso pecorino leggermente stagionato e dai sottaceti che venivano preparati in casa.

lunedì 6 maggio 2013

Limoni in salamoia

Un ingrediente fondamentale della cucina marocchina è il limone salato, lo trovate nelle insalate e negli stufati ai quali conferisce un profumo molto intenso. Si possono preparare in casa molto facilmente e durano diversi mesi.

Ingredienti:

6 limoni non trattati
sale grosso

Al lavoro:

Lavate bene i limoni e incideteli a croce senza separare completamente gli spicchi.
Introducete in ogni limone un cucchiaino colmo di sale grosso. Sistemate i limoni in un vaso di vetro, aggiungete ad ogni strato ancora un cucchiaio di sale grosso.
Versate nel vaso il succo di un limone. Portate a ebollizione un bricco d’acqua, versatela sui limoni coprendoli completamente e chiudete il vaso ermeticamente.
Fate riposare in luogo fresco e buio per almeno tre mesi agitando il barattolo di tanto in tanto.
                                                                                                                         Nicoletta

Tajine di pollo con olive e limoni


I colori e i profumi di questo piatto sono incredibili, perfetti per una cena estiva. Il limone in salamoia, di cui troverete la ricetta in questo blog, compare in molti stufati marocchini e trasmette un aroma molto intenso alla carne e agli altri ingredienti. La cottura nella tajine è particolare perché il coperchio conico agevola la cottura delle pietanze attraverso il vapore che vi si accumula ma potrete utilizzare anche una capace pentola di terracotta che poi porterete direttamente in tavola.


domenica 5 maggio 2013

Soufflé al basilico

Molti anni fa ho mangiato un soufflé al basilico in un rinomato ristorante di Parigi. Ho cercato di imitarlo, spero di esserci quasi riuscita.
I soufflé in genere sono facili da eseguire, è importante seguire alcuni accorgimenti e soprattutto fare molta attenzione alla capacità dello stampo per poter ottenere il famoso "cappello".

Fave grosse verdi a minestra

Ingredienti (per 4 persone):

1  Kg di grosse fave, nel baccello
2 mazzi di finocchio selvatico (circa 300 grammi)
8 spicchi d’aglio “vestiti”
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale, pepe


Al lavoro:

Sgusciare le fave e spuntarle, quindi porle in una pentola con olio, sale, pepe e con gli spicchi d’aglio interi.
Unire le parti più tenere dei finocchi selvatici nettati e spezzettati.

Coprire d’acqua e fare cuocere, con il coperchio, per una mezz’ora abbondante, tenendo presente che le fave non devono disfarsi e rimanere piuttosto brodose.

Servirle, calde.


                                                                                                        Eleonora

 

Insalata di mare

Ingredienti (per 4-6 persone):

300 g di piccoli polpi
300 g di calamari
400 g di gamberetti   

400 g di cozze
400 g di vongole
8  "occhi di bue"  o abaloni (opzionali)
1 spicchio d’aglio tritato
2 limoni non trattati
1 ciuffetto di prezzemolo tritato
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale, pepe


Al lavoro:

Pulire i polpi, i calamari, gli " occhi di bue" e lessarli in acqua bollente salata, con l’aggiunta di un pezzetto di scorza di limone, per venti minuti circa.

Scolarli e tagliarli a cubetti.
A parte scottare per cinque minuti i gamberi, in acqua salata bollente, con l’aggiunta, anche qui, di un pezzetto di scorza di limone; scolarli e sgusciarli.

Fare aprire, in una pentola coperta e a fuoco vivo, le cozze e le vongole.
Eliminare quindi le valve e scolare i molluschi conservando il liquido che avranno emesso.
Nel piatto di portata mescolare tutto il pesce e condire con l’olio, il succo dei limoni, pochissimo sale, pepe macinato al momento, aglio e prezzemolo ed aggiungere due o tre cucchiai del liquido di cottura delle cozze e delle vongole, passato al colino.

Si può servire tiepida o anche fredda.

                                                                                                                 Eleonora
 

giovedì 2 maggio 2013

Torta gelata di meringa

Questa è una torta deliziosa che piace a grandi e piccini.  L’elaborazione richiede un po’ di pazienza e attenzione, ma non scoraggiarti: ce la farai e diventerai mitico!

mercoledì 1 maggio 2013

Biete al pomodoro con pepato

Ingredienti (per 4 persone)
    
16 cespi di biete
4 pomodori maturi, pelati e spezzettati
1 spicchio d’aglio
60 gr di pepato stagionato (o parmigiano) grattugiato
peperoncino (facoltativo)
4  cucchiai d’olio extravergine d’oliva
sale, pepe

Al lavoro

Mondare le biete, lessarle al dente in abbondante acqua salata bollente e scolarle con cura, conservando l’acqua di cottura, quindi saltarle in una padella con due cucchiai d’olio e metterle da parte.

Dorare lo spicchio d’aglio in un tegame con l’olio rimasto, quindi unire i pomodori, salare e pepare. Aggiungere il peperoncino (se piace) e, a cottura ultimata, le biete.

Farle insaporire per qualche minuto poi irrorare con un mestolo del brodo di cottura della verdura e lasciare cuocere ancora per qualche istante.
Al momento di servirle, bollenti, cospargerle con il pepato (o parmigiano).

                                                                                                                    Eleonora

Coniglio con le mandorle

Ingredienti (per 4-6 persone)
    
1 coniglio, nettato, a pezzi
3 cipolle, nettate e affettate
1 bicchiere di aceto
4 cucchiai di zucchero
100 grammi di mandorle, pelate, tostate e tritate grossolanamente
1 cucchiaio di estratto di pomodoro
1 chiodo di garofano
6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale, pepe

Al lavoro:
           
Sbollentare il coniglio per qualche attimo e scolarlo bene.
Metterlo in una casseruola con l’olio, la cipolla e acqua quanto basta a coprirlo a metà; farlo cuocere coperto, a fuoco vivo, finché l’acqua sarà completamente evaporata.

Rosolare, quindi, il coniglio lentamente, girando e rigirando spesso, finché sarà uniformemente dorato, assieme alla cipolla.
Aggiungere l’estratto di pomodoro, sale, pepe, chiodo di garofano e continuare a soffriggere.
Unire lo zucchero, rimescolando continuamente, finché si sarà formato un leggero caramello, quindi annaffiare con l‘aceto e fare sfumare per qualche istante, a fuoco vivo.

Porre il coniglio nel piatto di portata e cospargerlo con le mandorle tritate.
Si gusta anche a temperatura ambiente.

                                                                                                                       Eleonora

Palline di riso


Chi non ha mai assaggiato questa delizia?  Sono buonissimi e ottimi sia appena fatti sia a temperatura ambiente, magari per un picnic con gli amici.

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