mercoledì 19 febbraio 2014
Maria Paola Perna
“Mi raccomando non imparare a cucinare ”diceva mia madre mentre preparava le sue gustosissime pietanze durante le feste per la famiglia che si riuniva; “lo vedi come va a finire? Che si lavora quando gli altri si riposano”.
“Non mi aiutare, vai a studiare” era l’altro ritornello che mi ripeteva e qualora mi permetteva di dare una mano il mio compito era di mettere in ordine la cucina per poter continuare a lavorare.
Quindi le mie capacità culinarie, nonostante fossi disposta ad imparare, si limitavano alla semplice sopravvivenza ed ero convinta che mai avrei saputo riprodurre le cose buone della mamma.
Col matrimonio le cose cambiarono.
Mio marito è stato tirato su da un’altra mamma brava in cucina ed inoltre è abituato a ricche colazioni.
Un giorno confezionai una crostata acquistando sia la pasta frolla(surgelata) che la marmellata , perché “mica si può fare la pasta frolla, figurati!” ed assemblai il tutto.
Molto orgogliosa della mia prestazione la presentai a mio marito raccontandogli come avevo fatto e lui mi guarda.. diciamo con riprovazione e giustamente osserva : “dove sta la bravura? L’hai solo messa nel forno!”.
Toccata sul vivo provai a preparare la frolla ,la marmellata ed altre cose, per ogni pietanza riuscita il mio concetto di “difficile” si spostava sempre più in avanti.
Adoro stare in cucina, ancora mi meraviglio di come le materie prime si trasformino quasi per magia da semplici ingredienti in preparazioni in grado di incuriosire, portare piacere, commuovere chi le consuma, nonché di testimoniare, al pari di un quadro, una scultura, un brano di letteratura o un brano musicale, le usanze e la storia del territorio in cui sono state concepite.
Stare in cucina per me significa essere in un posto dove tacciono preoccupazioni e sofferenza, dove mi sento libera di realizzare qualsiasi cosa mi dia gioia e dove la sfida è sempre divertimento.
Dimenticavo , sono una professoressa di lingue, sono socia dell’Accademia Italiana della Cucina vivo in Sicilia a Noto il “giardino di pietra”, città che mi affascina e sulla quale ho scritto una piccola guida; ho conosciuto Ada Parasiliti, Romana Bosco ,Cristina Collini e Paola Sgadari nel 2008 in occasione della settima edizione di “Donna nell’arte”, un evento con finalità benefiche organizzato dal Soroptimist Club della mia Città.
Sono felice di far parte dell’ “Orchestra” e di far conoscere anche questo aspetto del patrimonio culturale di Noto: le nostre ricette.
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