È’ una ricetta di casa mia che ho visto fare molte volte, ricordo che, per la riuscita, consideravano importante impastare gli ingredienti delle “scorze” con la malvasia di Lipari di Nino Lo Schiavo.
Ingredienti per 20/22 scorze (o involucri):
gr. 150 di farina 00
1 cucchiaino di zucchero
gr. 15 di strutto
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di aceto di vino
3-4 cucchiai di malvasia (o vino bianco dolce)
acqua fredda necessaria
per il ripieno:
Kg 1 di ricotta romana (ben asciutta)
gr. 400 di zucchero al velo
2-3 cucchiai di rum
gr. 60 di canditi a dadini (zuccata)
gr. 80 di cioccolato tritato
altri ingredienti:
pasta di pistacchio
zucchero al velo vanigliato
pistacchi a filetti per decorare
olio per friggere
Al lavoro
Setacciare la ricotta e lavorarla in una terrina con lo zucchero al velo (oppure adoperare il robot). Unire i canditi, il cioccolato, il rum, amalgamare bene, coprire la terrina e porla in frigorifero per 12 ore.
Preparare le scorze: amalgamare a mano o nell’impastatrice tutti gli ingredienti: l’impasto deve risultare piuttosto duro. Avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare per 30 minuti.
Stendere le sfoglie con il tirapasta e ritagliare 20-22 quadrati oppure, con tagliapasta rotondo ondulato, diversi dischi della misura voluta.
Appoggiare su ogni quadrato di pasta, in senso diagonale, un cannello di latta o un pezzetto di canna; avvolgere ogni quadrato intorno al cannello e chiudere gli involucri sovrapponendo la pasta inumidita con pochissima acqua o albume per sigillarla bene.
Friggere pochi involucri alla volta in olio profondo, mettendoli prima dalla parte dove sono stati saldati.
Sgocciolare su carta paglia e far raffreddare.
I cannoli devono essere riempiti poco prima di servirli. Spolverizzarli con zucchero al velo e decorare con i filetti di pistacchio
Ada
la ringrazio molto signor Lo Schiavo, è stato un piacere leggere il suo "commento". Guarderò il sito da lei indicato. Le Eolie e principalmente Vulcano fanno parte delle vacanze estive sin da quando ero bambina, anche se parlo dei tempi in cui le pecore pascolavano nella spiaggia di Ponente e non esisteva un vero molo a Levante.
RispondiEliminaCordiali saluti, Ada
Anche se con notevole ritardo è per me una piacevolissima sorpresa scoprire che la gentilissima Signora ADA PARASILITI abbia voluto menzionare nella sua ricetta dei “CANNOLI ALLA SICILIANA” la nostra MALVASIA DI LIPARI di NINO LO SCHIAVO come ingrediente qualificante e “da ricordare” nella preparazione delle scorze.
RispondiEliminaPurtroppo la Malvasia di Lipari in questione ormai appartiene alla Storia dei grandi vini Siciliani ed Eoliani in particolare.
La nostra Ditta ha chiuso le attività nel 1973 e quindi è motivo di grande orgoglio per me vedere che nel cuore e nella mente di qualcuno si serbi il ricordo del nostro prodotto di altissima qualità.
Nel confermare i sensi della mia gratitudine alla Signora Parasiliti mi permetto di segnalare il seguente link per coloro che avessero piacere e voglia di approfondire l’argomento MALVASIA DI LIPARI di NINO LO SCHIAVO ove il sito web “e-orchestra di cucina” viene indicato tra coloro che anche dopo tanti anni …… “DICONO DI NOI”!!
http://www.loschiavo.it/imprenditoria/imprenditoria.htm
Grazie per l’attenzione
Antonio 7° Lo Schiavo di Santa Marina Salina
antonio@loschiavo.it