venerdì 17 gennaio 2014

Budino di ricotta




La nobildonna friulana Giuseppina Perusini Antonini, nel suo “Mangiare e ber friulano”, pubblicato nel 1962, dedica un intero capitolo del suo libro ai budini con ben 25 ricette.

“I budini, dice, erano i dolci più comuni e più usati nel secolo scorso e gli stampi che servivano per cucinarli, si trovavano non solo nelle cucine signorili, ma nelle dimore più modeste e nelle case dei contadini.”

Purtroppo anche allora, come oggi del resto, regnava una certa confusione tra i morbidi dolci così detti “al cucchiaio” e districarsi tra budini, coch, soffiati, spume e creme non era certo impresa da poco. Ma sentiamo cosa dice sull’argomento “budini” anche Maria Stelvio nella “Cucina triestina” del 1927: “ I budini vanno cucinati in uno stampo a bagnomaria. La massa del budino deve arrivare soltanto a due terzi dello stampo. Per sformarli passare tra lo stampo e la pasta un coltello a lama sottile, coprire lo stampo con un piatto, capovolgere e lasciare così per qualche attimo finchè il budino non si sarà staccato completamente.”

Confortati da queste utili informazioni arriviamo alla ricetta di oggi.

Ho scelto un budino di ricotta, molto buono, che sembra quasi voler mediare tra la comodità del preparato in polvere di oggi e il classico budino di un passato non così remoto.
Frullate ½ kg di ricotta freschissima con 100 gr di zucchero, unite 2 uova intere, 1 busta di preparato di budino alla vaniglia, la scorza grattugiata di 1 limone e di 1 arancia e 3 cucchiai di rum.

Stemperate infine il composto con ½ litro di latte caldo.

Versate il tutto in uno stampo a ciambella di 24 cm. di diametro, imburrato generosamente e cosparso di zucchero semolato. Io mi trovo benissimo con il tradizionale stampo in alluminio senza antiaderente, leggero ed economico.

Cuocete il budino in forno a bagnomaria a 180° per un’ora circa.

Fate raffreddare completamente prima di sformarlo. Ideale sarebbe prepararlo il giorno prima e conservarlo in frigorifero fino al momento di servirlo, magari accompagnato da una salsa alla frutta.

Un’ultima curiosità: per lo Zanichelli, dizionario etimologico della lingua italiana, la parola budino deriva dal termine inglese pudding!!!

Lucia

1 commento:

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