venerdì 11 aprile 2014

Finte uova salate

Si possono preparare nello stesso modo le FINTE UOVA SALATE per servirle come primo piatto di Pasqua.

Gli stampini sono foderati con pasta à foncer salata, i gusci riempiti con bèchamel ai carciofi o asparagi e una volta accoppiate le mezze uova, passarle nel pistacchio tritato misto a parmigiano. Cuocere queste finte uova in forno preriscaldato a 180° finchè ben calde.


Ada

2 commenti:

  1. Grazie di queste irresistibili uova a sorpresa!
    Versatili e universali le uova, vere o ricostruite come queste di Ada, sembra non finiscano mai di stupire.
    Facciamo perciò insieme un salto anche in Libia con una ricetta scoperta da pochi giorni a Roma negli scaffali dell’anticucina di amici. Era nella raccolta di pubblicazioni fuori commercio,
    “Ricette con l’olio d’oliva”, edite a cura del Consiglio Oleicolo Internazionale, tra quelle del 1979 dedicate alle cucine dei Paesi rivieraschi del Nord –Africa.
    Tornata ieri sera a casa, in circa 20 minuti tra preparazione e cottura, l’ho provata per ristorarmi dal viaggio, in vostra ideale compagnia. Decisamente piccante e profumata d’aromi ecco la
    Sciaksciuka
    Ingredienti (per 6 persone)
    6 uova, 2 peperoni verdi,2 cipolle, 2 cucchiaini di harissa,1pizzicata di cumino, 400 gr. di polpa di pomodoro,olio evo e sale q.b.
    Al lavoro
    Ridurre cipolle e peperoni a sottili fettine e rosolarli in tegame, aggiungendo qualche goccia d’acqua finché siano teneri. Aggiungere la salsa harissa ( che si trova nelle drogherie ben fornite o nei mercati multietnici), il sale, il cumino e il
    pomodoro, prima passato a setaccio; lasciare cuocere, a fiamma dolce, verdure e aromi per una decina di minuti. Delicatamente far scivolare le uova nella salsa così ottenuta e coprire il tegameper 1 o 2 minuti finché la chiara sia rappresa ma morbida.
    Servire ben calde.
    Se si prepara la salsa una mezza giornata prima, i sapori si fondono meglio.
    Serenella




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    Risposte
    1. Sono vissuta molti anni fa a Tripoli e ricordo che invece dell'harissa - più usuale in Tunisia e Marocco- si usava il felfel, piccantissima polvere di peperoncino.

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