mercoledì 28 maggio 2014

Celebrità femminili in concorso



Nella variegata e sterminata letteratura di cucina, pagine interessanti sono legate alla produzione di bevande e alimenti, che l’industria ha fatto conoscere curando pubblicazioni fuori commercio, per accompagnare prodotti legati all’arte culinaria. Sono prontuari d’uso redatti con scopi pubblicitari, anche nel secolo scorso, a utile gratuito corollario per le fatiche quotidiane in cucina. E’ storicamente interessante sfogliarli: sono memoria di eventi e ricette altrimenti perduti. La patina degli anni si ritrova nella grafica, nel testo e nello stesso stile culinario. Curiosità, ma anche cronaca e fonte rappresentativa di cultura industriale ben intrecciata alla storia nazionale. Pubblicazioni e manualetti specchio del binomio cibo-cultura che, esploso in questi anni, ha comunque radici assai profonde e diffuse, soprattutto in Italia. I liquori sono stati alfieri di ricette a loro ispirate e di eventi letterari famosi e prestigiosi. Strega e Nonino sono liquori ad alta gradazione, ma pure rinomate “fabbriche” di frequentazioni colte.

Frugando dunque tra l’archivio di famiglia di una cara amica che ho accompagnato fino all’ultimo respiro, ho trovato recentemente alcuni “Quaderni del Brandy italiano”, editi negli anni ’60 del secolo scorso, a cura dell’Istituto Nazionale per la Tutela del Brandy Italiano –Associazione fra gli industriali produttori. Jolena Baldini detta Berenice, vissuta a Roma, giornalista di attualità e mondanità letteraria e artistica, scrittrice apprezzata, interprete degli anni 50-90 e oltre del secolo scorso e dei primi anni dell’attuale, è stata inesauribile penna fino all’ultimo suo giorno. Minuta, gentile e di forte personalità, famosa per la lunga treccia bionda, icona di pittori celebri e cifra delle sue rubriche giornalistiche, molto impegnata con taccuini e Lettera ’22, ha sempre cucinato però con perizia, nei pur brevi intervalli di tempo libero. Fedele nel cibo, come nella penna fulminea e arguta, alle tradizioni toscane di nascita. Con divertito affetto dunque, leggo sulla copertina del vecchio Quaderno “Dolci e gelati al Brandy” un suo autografo sottotitolo beffardo : “ Se togli il brandy resta la pura ricetta del gelato”. Comunque, ho scoperto nel testo che è stata in concorso gastronomico con il suo giornale, Paese Sera di Roma, nel 1964 con un budino firmato a quattro mani con Monica Vitti e per lo stesso quotidiano romano in concorso nel 1965 con la Torta Moresca, che porta la firma sua e di Carla Gravina. Calorie concentrate per snelle signore impegnate. Un glorioso talento giornalistico accoppiato a quello di due famose, brave e belle attrici italiane, sono un terzetto di giocosa femminilità in cucina che mi piace condividere e ricordare con altri, trascrivendone qui di seguito le ricette. Non ripeto però, per brevità, le quantità che nel testo originale sono riportate anche nella parte della “preparazione”, parola che lascio, mentre normalmente noi diciamo “ al lavoro”. Chi le realizza tenga a tiro la bottiglia del Brandy, ben oltre le dosi indicate.

Serenella

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