sabato 25 maggio 2013

Rosalia Genchi

Come nasce la mia passione per la cucina? Domanda difficile! Forse è iniziato tutto da una grande amicizia nata sui banchi di scuola e seguita nella vita. L’amore a prima vista è stato della mia cara amica Paola, che purtroppo mi ha lasciato, nato e coltivato nei suoi soggiorni estivi in collegi svizzeri, i quali prevedevano la famosa “ora di cucina”. Tornata a casa, Paola mi faceva assaggiare i manicaretti che aveva imparato a preparare. Da parte mia forse l’input è venuto dai soggiorni che ho passato e continuo a passare d’estate nel Trentino Alto Adige. Sono stata diverse volte allieva della scuola di cucina di Hellrich a Merano. Con Paola, invece, ho frequentato i corsi del “Cordon Bleu”, a Roma, tenuti da Madame Jarrat. Fu lei stessa ad invogliarci a diventare insegnanti, così decidemmo di aprire a Bari, nel 1976, "La Scuola di Cucina".

In realtà fummo delle pioniere, perché aprimmo una scuola in una città del sud, dove ci si immagina che tutte le donne sappiano cucinare e bene. In effetti è così, da noi c’è la passione per la cucina e il buon mangiare mediterraneo, ma nonostante tutto abbiamo trovato sempre un grande interesse per le nostre lezioni.

Assieme abbiamo frequentato tantissimi corsi e scuole, in Italia e all’estero, a Venezia da Cipriani, a Parigi al Ritz, al Cordon Bleu e da Madame Broille.

Ho sempre lavorato con tanto entusiasmo e determinazione, per offrire alle mie allieve una preparazione e formazione gastronomica seria e completa. Ho affrontato il mio lavoro con professionalità e mi sono battuta perché non venisse considerato solo il diversivo di una casalinga. Mi sono impegnata per portare avanti valori importanti come la cultura gastronomica, le tradizioni della cucina di famiglia e non ultimo, per inculcare nei giovani il corretto e privilegiato utilizzo dei prodotti del proprio territorio.

Adesso il mio impegno di maestra si è ridotto, ma il mio bagaglio culturale è molto vasto e sono felice di poterlo condividere con quanti sapranno apprezzarlo e tramandarlo a loro volta. Perché il patrimonio culinario della nostra cucina di casa è troppo importante e non dobbiamo rischiare di perderlo.
                                                                                                     
                                                                                                                     Rosalia

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