lunedì 29 aprile 2013

Nicoletta Airenti

Mi sono avvicinata alla cucina da bambina: per alcuni anni mia madre insegnava fuori città, in paesini sperduti nell’entroterra ligure e non sempre poteva prepararci pranzo o cena. Ho cominciato, neanche a dirlo, con il cucinare la pasta  al  pesto e il minestrone.  Queste prime esperienze in cucina, nate più da esigenze pratiche che da passioni spontanee, non mi dispiacevano ed anzi, poco per volta, “ci ho preso gusto”. Avevo più o meno otto anni quando ho imparato a fare la maionese (a mano come usava allora) e l’insalata russa di cui ero ghiotta.  Sono passata poi alla torta verde, alle verdure ripiene, in cui mia madre era maestra, e poi  alla pizza all’Andrea, la farinata, i ravioli di boragine ed altro in cui mia nonna dava il meglio di sé.

Dopo gli studi mi sono dedicata all’informatica e la cucina è rimasta un piacevole hobby.  Una quindicina di anni fa ho deciso di andare a scuola per dare un po’ di organizzazione alla mia esperienza da dilettante e soprattutto acquisire la tecnica. Ho iniziato con alcuni corsi base, poi sono passata agli avanzati . Ho incontrato grandi chef e insegnanti eccezionali, capaci di trasmettere la loro passione oltre che le loro competenze. Come è successo a Paola anch’io ho iniziato a desiderare di stare dall’altra parte.
 Mi sono iscritta all’AICI, dove ho conosciuto la maggior parte delle insegnanti che collaborano a questo blog e ho avuto l’opportunità di apprezzare la loro cultura e la loro vastissima esperienza. Alcune sono state delle vere e proprie “pioniere” dell’insegnamento della cucina in Italia e dell’arte del ricevere.
Ho avuto poi l’opportunità di insegnare presso alcune scuole tra cui la Cook and Books Academy di Mondadori e l' UNITER (Università della Terza Età e del Tempo Libero di Arese), esperienza a cui tengo molto perché mi stimola a continuare a studiare per inventare corsi sempre diversi  in cui metodi, tecniche e ricette devono inquadrarsi in contesti storici, in civiltà e culture diverse. Mi dà molta soddisfazione anche lo studio dei processi  chimici, fisici, biologici che sono alla base della cucina e per questo ho molta curiosità per la cucina molecolare e le tecniche innovative.
Due parole infine sulla "mia cucina". A distanza di anni, pur con un bagaglio di esperienze più ricco e qualificato, la mia cucina è ben ancorata alle sue radici. Adoro il profumo delle erbe aromatiche e dell’olio extra vergine; mi piace molto preparare verdure, zuppe, torte salate e focacce senza dimenticare i dolci di cui, ahimè, non posso fare a meno!

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