Il 15 e 16 Marzo scorso Don Pedro di Borbone duca di Noto, alto membro dell’ordine Costantiniano di San Giorgio nonché Principe delle due Sicilie, è tornato a Noto ricevendone la cittadinanza onoraria.
Ad accompagnarlo c’erano la madre, Principessa Anna D’Orleans, la moglie, Principessa Sofia di Borbone ed il figlio Don Jaime di Borbone Due Sicilie.
In loro onore sabato 15 la Baronessa Agata Trigona Canicarao, anch’essa Cavaliere dello stesso Ordine, ha offerto una colazione nel suo palazzo settecentesco chiedendomi di aiutarla.
In perfetta sintonia abbiamo deciso che ci saremmo basate solo su antiche ricette della tradizione siciliana; scelta dimostratasi felice in quanto molti riconoscevano, con gioia ed emozione, sapori che avevano il potere di riportarli indietro nel tempo; mentre gli ospiti d’onore scoprivano sapori inattesi elaborati proprio nell’ambito del Regno delle Due Sicilie.
Ecco qui di seguito il menu ed alcune ricette delle pietanze preparate; la Baronessa è stata l’autrice di un sofficissimo timballo di riso soufflè, io mi sono occupata del resto.
I dolci sono stati ordinati presso eccellenti pasticcerie ed io ho aggiunto una freschissima gelatina al limone.
Lo ammetto: sono stata molto emozionata ed orgogliosa di presentare un territorio la cui storia è riflessa anche nelle pietanze preparate.
Maria Paola
PALAZZO TRIGONA
ANTIPASTI
Brioche salate
Rochè di fave e ricotta
Uova monachine
Arancinetti
PRIMI
Timballo di riso sufflè
Timballetti di capelli d'angelo
SECONDI
Cernia al forno
Carciofi ripieni
CONTORNI
Melanzane al cioccolato
Asparagi
DOLCI
Cassata siciliana
Cannoli di ricotta
Torta sette veli
Gelo di limone
Timballetti di capelli d’angelo:
E’ una ricetta che sorprende sempre quando la si incontra per la prima volta in quanto nessuno si aspetta di vedere la pasta presentata in questa forma.
La preparava mia madre ma ho capito che è una ricetta nota in molte famiglie dell’alta borghesia e se devo dare fiducia ai riferimenti datimi è certo che fosse presente nella seconda parte dell’800.
INGREDIENTI
Per il ripieno:
300 gr di tritato di manzo
1 carota
2 cipolle medio piccole
Semini di finocchietto selvatico
Vino bianco
Pepe nero
100 gr di pisellini primavera a spezzatino
100 gr di prosciutto cotto
2 uova sode
Per la pasta:
500 gr spaghetti “capelli d’angelo”
5 uova
Parmigiano grattugiato
100 gr di burro
Panatura
olio, pan grattato circa 300 gr, farina
Olio EVO per friggere
Circa 25 formine di alluminio da creme caramel
Al lavoro:
Tritare finemente la carota e le cipolle col robot, metterle a soffriggere in un tegame e aggiungere la carne; quando imbianca sfumare col vino bianco e regolare di sale e pepe, aggiungere un pizzico di semini di finocchietto, portare a cottura con un poco d’acqua. Unire i piselli, le uova sode a pezzetti, il prosciutto, una manciatina di parmigiano.
Cuocere la pasta, scolarla e condirla con burro, parmigiano, pepe e i tuorli d’uovo; conservare gli albumi per la panatura finale.
Oleare le formine e cospargerle di pan grattato, mettervi circa una forchettata di pasta, allargarla al centro e riempire il vuoto con una cucchiaiata di ripieno, coprire con altra pasta.
Lasciare raffreddare , sformare il timballino, panare con farina, gli albumi leggermente montati ed il pan grattato.
Friggere in olio profondo e servire tiepidi.
Brioche salata farcita:
Quando 2 anni fa ho cominciato a preparare la pasta brioche, dopo averla assaggiata mi ha subito fatto ipotizzare un ripieno salato e mio marito ha fugato ogni possibile dubbio dicendomi che sua madre la preparava con prosciutto e formaggio mischiati all’impasto. Confortata da cotanto precedente ho cominciato a proporla ed è stato amore al primo morso; ho poi scoperto da Ada che anche a Napoli si usava preparare una versione salata della brioche; trovo naturale che ci sia una sintonia di fondo data la nostra provenienza dal Regno delle due Sicilie.
Si tratta di normale pasta brioche (brioche a palline, la ricetta di Michi o della Tartina gigante) sul blog o se ne avete una vostra già collaudata, (eventualmente diminuire leggermente la quantità di zucchero) farcita con prosciutto e formaggio affumicati tritati insieme ed arricchiti da una leggera spolverata di pepe nero. Prima di farcirli ho preso l’abitudine di pesare ogni pezzo che oscillerà dai 16 ai 18 gr al fine di avere una dimensione uniforme; poi li metto in pirottini di carta dentro i quali potranno cuocere, li spennello con un tuorlo misto a panna e li lascio lievitare ed infine li inforno. Una volta cotti però cambio il pirottino in modo da presentarli in modo più curato. Qualora debbano attendere prima di essere consumate, vi consiglio di scaldarle LIEVEMENTE mettendole in forno caldo ma spento, la parte grassa riacquisterà morbidezza conferendo la giusta fragranza.
ATTENZIONE creano dipendenza.
Maria Paola
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