Nel mio prato davanti casa cresce un vecchio ciliegio selvatico, in questi giorni è in piena fioritura, e fra una settimana inizierà a mettere le foglie; quello sarà il momento giusto per raccoglierle e fare un gradevolissimo vino dall’intenso aroma e sapore di ciliegia.
Con le foglie ? SI, avete letto bene, con le foglie !
L’aromatizzazione di cibi e bevande è un’arte antica, piena di magia e di segreti. Oggi è la chimica purtroppo a prevalere su tutto con le sue molecole odorose artificiali, ma non è certo il nostro caso.
Con un pizzico di buona volontà e un minimo di conoscenze botaniche, la prima cosa quindi che dovrete fare sarà individuare il “vostro” ciliegio selvatico; scegliete 150 foglie tra le più belle, scartate quelle mangiate o già bucherellate dagli insetti.
Per le dosi che vi darò, l’ideale sarebbe utilizzare una damigianetta in vetro da 5 lt a bocca larga, ma anche un grande vaso col tappo può andare bene.
Sciogliete sul fuoco 300 gr di zucchero di canna con un bicchiere di vino rosso, mescolate in continuazione, senza farlo bollire.
Iniziate col mettere nella damigianetta le foglie, versate 1 litro e ½ di vino rosso, che dovrà essere di ottima qualità, benissimo un merlot o un cabernet; quindi aggiungete ½ litro di buona grappa, lo sciroppo di zucchero fatto raffreddare, la scorza intera di un limone non trattato, 4 chiodi di garofano e 1 pezzetto di cannella, tappate.
Fate macerare per una ventina di giorni. Tenete pure il contenitore in cucina così vi ricorderete di mescolare ogni tanto. Scaduto il tempo filtrate e imbottigliate.
Il vostro vino sarà pronto da bere per S. Giovanni.
Lucia
Anche mia mamma faceva una bevanda molto simile con le foglie di amarena ma non trovavo più la ricetta! Grazie Lucia, la proverò.
RispondiEliminaCiao Nicoletta, anche Ada la nostra direttrice d'orchestra, si è ricordata di una ricetta simile che facevano in Sicilia con le foglie di amarena, mi ha promesso che la cercherà, sarebbe meraviglioso ritrovare queste vecchie preparazioni che fanno parte del nostro incredibile, preziosissimo patrimonio gastronomico.
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