… l’infanzia e l’amore per le mie Valli
Mi
chiamo Lucia Pertoldi, nasco di domenica mattina nel più bel posto del mondo:
le Valli del Natisone, conosciute anche come Benecija o Nediške doline. Praticamente un
ventaglio di boschi e di prati al confine tra il Friuli orientale e la Slovenia,
un territorio straordinariamente ricco di storia, tradizioni, leggende e dove
ancora si parla l’antica lingua slava dei nostri avi.
Ho
aperto gli occhi in una minuscola cameretta, sopra l’osteria del nonno, perché
così volle mia madre, segnando inesorabilmente il mio destino di “gourmet”.
Vorrei
raccontarvi di aver iniziato a giocare fin da bambina con le padelline, ma così
non fu: ero un maschiaccio, una ribelle e come tale mi comportavo. Ricordo che a
sette anni organizzai fuori dalla porta di casa una specie di “pesca” a
beneficio dei passanti, ad ogni biglietto corrispondeva un regalo ed in palio avevo
messo tutti i miei giocattoli pentoline, tazzine e bambole comprese.
… l’amore per la cucina
L’amore,
quello vero, per la cucina arrivò a trent’anni, per caso, o meglio per errore.
Mia
madre era mancata dopo una lunghissima malattia, io mi sentivo disoccupata e per
continuare a farmi del male mi ero iscritta, almeno così credevo, ad un corso
di cucina dietetica.
Per
uno strano, ancora oggi inspiegabile scherzo del destino (… o forse di mio
marito …) mi ritrovai, invece, a frequentare un corso base di cucina di ben 7
lezioni con le mitiche maestre friulane Gianna Modotti e Rosetta Pasut, da quel
momento un mondo nuovo si materializzò ai miei occhi ed io ne fui inesorabilmente
rapita.
Dopo
quelle prime lezioni, infatti, per almeno una decina di anni, fui gravemente
colpita da una compulsiva, insaziabile fame di corsi di cucina: non ne perdevo
uno nell’arco di un centinaio di km.
Quante
ferie consumai per frequentare, da clandestina, i tantissimi corsi di pasticceria dolce e salata, di pane
e di paste lievitate, presso il Centro di formazione professionale per
pasticceri e panettieri di Cividale del Friuli. I corsi, per l’aggiornamento
degli ex allievi della scuola, venivano tenuti da grandi professionisti del
settore del calibro di Scolari, Giorilli ed altri.
Io purtroppo
non ero una ex allieva della scuola, né lo potevo diventare, anzi lavoravo
proprio nell’ente pubblico che co-finanziava i corsi. Così un triste giorno venni scoperta e
scacciata con vergogna (salvo rientrare, dopo il mio pensionamento, come
docente di tecnica operativa di cucina ed esperta di erbe aromatiche e
spontanee nei loro corsi per addetti al servizio di ristorazione. Che soddisfazione!!!)
Nel
1992 presi il
diploma di sommelier con l’A.I.S. (Associazione Italiana Sommelier) e nel 2002
entrai a far parte dell’A.I.C.I. Associazione insegnanti di cucina italiana, dove
conobbi le maestre di cucina di questo bellissimo blog e molte altre amiche
care … con nostalgia penso a quel periodo e a quante cose sono cambiate da
allora !
Nel
mentre mi preparavo a spiccare il volo come maestra di cucina, continuavo a
coltivare anche l’altra mia grande passione: i funghi.
Il misterioso
e magico mondo delle erbe era per me ancora un miraggio che vedevo come uno
scoglio non facile da superare. Il coraggio ad intraprendere lo studio e la
conoscenza “sul campo” delle erbe, mi arrivò anche dalla lettura di un piccolo
manuale “Guida pratica per cercare funghi” l’autore Gianni Scomazzon per
Edagricole. Mi colpì una paginetta che ancora oggi la ricordo a memoria e che
descriveva l’aspetto del bosco alla prima fungata: “L’Asparagina
alza i suoi lunghi pennacchi e le felci Filix mas ed Aquilinum hanno disteso
stupendi ventagli di foglie nuove, le fragole già da tempo sulle ripe esposte a
mezzogiorno offrono la fragranza profumata dei frutti mentre si trovano gli
ultimi teneri getti del Ruscus aculeatus …”.
All’epoca io
conoscevo solo le fragole ! E fu così che presi atto della mia ignoranza e
della presunzione di voler conoscere i funghi senza saper nulla del prato. Col
tempo imparai che le erbe sono onnipresenti in ogni epoca della nostra storia, in
ogni civiltà, in ogni cucina del mondo, in ogni piatto.
… le altre passioni
Ogni tanto
esco dalla mia “tana” ma solo in occasione dei brevi viaggi che organizzo in
giro per l’Italia all’insegna della cultura e della cucina.
Da diversi
anni collaboro
con l’associazione di Agricoltura biodinamica della mia regione e da settembre di
quest’anno curo la rubrica domenicale “Le ricette della tradizione” nella
trasmissione del TGR RAI Vita nei campi che da 50 anni si occupa di tutto
quanto fa agricoltura e agro-alimentare in Friuli Venezia Giulia.
Inoltre, come
studiosa e divulgatrice di tradizioni legate alla cultura del cibo, sono stata
insignita nel 2010 del Premio Carati d’Autore, promosso dalle Associazioni Donne
del vino, ARGA fvg e Assoenologi.
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