venerdì 31 gennaio 2014

Come organizzare un pranzo di lavoro in casa


Sarà capitato a tutte o potrà capitare, di dover organizzare un pranzo di lavoro in casa: un gruppo di colleghi o un diretto superiore, un cliente importante, sia personale sia del proprio partner, o semplicemente un’ospite, magari proveniente dall’estero, che si trova per la prima volta in città. Un pranzo può essere un’occasione per consolidare un rapporto di lavoro o per crearne di nuovi. 

giovedì 30 gennaio 2014

La tiropita (focaccia al formaggio)

Ingredienti per una teglia da 24 cm:

1 rotolo di pasta fillo (oppure 5 sfoglie fatte a mano)
500 gr. di feta
1 yogurt greco
 olio extra vergine
1 cucchiaio di burro morbido

Al lavoro:

Ungere una teglia e stendervi un primo strato di pasta fillo, spennellarlo con olio e sovrapporre un secondo strato di pasta, spennellarlo d'olio e ricoprire con un terzo foglio. Setacciare la feta con il passaverdure, mescolarla allo yogurt e ad un cucchiaio di burro morbido. Riempire la teglia con la farcia per un'altezza di circa 1cm/1,5 cm. Sovrapporre un foglio di pasta fillo, pennellarlo con l'olio e sovrapporre un altro strato di pasta. Arrotolare i fogli che debordano eliminando l’eccedenza e formare un cordoncino. Pennellare ancora la superficie con l'olio, con un bicchiere imprimere un cerchio al centro della torta con una pressione della mano e con un coltello appuntito incidere la pasta in modo da far fuoriuscire il vapore. Cuocere in forno a 180° per circa 40' finché la superficie sarà dorata.
La farcia di yogurt, feta e burro può essere anche integrata con altri formaggi e il burro può essere sostituito con ricotta o semplicemente eliminato senza compromettere il gusto della tiropita. Se volete, prima di infornarla, potete cospargere la superficie con semi di papavero o sesamo nero.


Nicoletta

martedì 28 gennaio 2014

Fegato di maiale alla veneziana

Si dovrebbero adoperare le cipolle bianche della laguna……
Ingredienti
500g di cipolle affettate
100g di burro
4-5 cucchiai di olio d’oliva
300g di fegato di maiale
succo di limone a piacere
sale pepe
3 cucchiai circa di prezzemolo trito

Al lavoro

Stufare le cipolle con acqua, sale, 30g di burro e, quando saranno cotte, farle rosolare leggermente con l’olio.

Privare il fegato della pelle e dei nervi e affettarlo sottilmente.

In una padella antiaderente cuocere il fegato con il resto del burro, unire le cipolle, sale, pepe, il succo di limone e mescolare velocemente.

Trasferire il fegato nel piatto da portata caldo, cospargere con il prezzemolo e servire subito .

Ricetta di Fulvia

lunedì 27 gennaio 2014

Crumble di mele e fiochi d'avena



Bocconcini di pesce al verde


Ingredienti
600 gr. di bocconcini di pesce anche misto
1 piccola carota
2 cucchiai di erbe aromatiche miste tritate (timo, salvia, erba cipollina maggiorana, menta)
2 cucchiai di prezzemolo tritato
1 scorzetta di limone
4 cucchiai di succo di limone
4 cucchiai di vino bianco secco
olio extra vergine d'oliva, sale, peperoncino


Al lavoro

Condire i bocconcini di pesce con poco olio e peperoncino e lasciarlo riposare per una mezz'ora a temperatura ambiente.

In una larga padella riscaldare un cucchiaio di olio con il succo di limone, il vino, salate, lasciare sobbollire per qualche istante, aggiungere la carota tritata finemente, metà delle erbe aromatiche eccetto il prezzemolo e proseguire la cottura per pochi minuti. Unire i tocchetti di pesce, salarli, lasciarli cuocere per breve tempo, rifinirli con il prezzemolo tritato e olio extra vergine d'oliva, se è necessario.

Servire i bocconcini con le farfalline di broccoletti e carote, il tutto lessato e condito con olio extra vergine d'oliva.


Romana

sabato 25 gennaio 2014

Braciolettine di pescesapda "alla ghiotta"



Si tratta di un piatto della tradizione culinaria messinese, che combina il delicato sapore del pesce più famoso dello Stretto con ingredienti dal gusto pieno e goloso, che lo rendono una pietanza – preferibilmente estiva - appunto, “ghiotta”, adatta anche ai giorni di festa. Il sugo si usa anche per condire la pasta.


Ingredienti
gr. 600 di pesce spada tagliato in fettine sottili
gr. 100 di pangrattato
gr. 50 di parmigiano grattugiato
un cucchiaio di capperi di Salina dissalati
½ bicchiere di olio extravergine di oliva
1 kg. di pomodori maturi
olive bianche in salamoia
una costa di sedano
1 cipolla media
sale

Al lavoro

Preparare la farcia per riempire le braciolettine: inumidire il pangrattato con un po’ d’acqua e ammorbidirlo lavorandolo con la forchetta; unire il parmigiano grattugiato, metà dei capperi tritati, il prezzemolo, due cucchiai di olio e un pizzico di sale. Amalgamare bene il tutto.

Allargare le fettine di pesce su un tagliere di legno e porre al centro di ogni fettina un po’ della farcia; avvolgere le singole fettine sul ripieno e chiuderle a fagottino, fermandole con uno stecchino di bambù.

Dopo avere preparato tutte le braciolettine, iniziare la preparazione del sugo “alla ghiotta”.

Pelare i pomodori e tagliarli a piccoli pezzi, tritare grossolanamente la cipolla e tagliare il sedano a sottili rondelle, quindi mettere in un tegame largo e basso l’olio rimasto e aggiungervi la cipolla. Soffriggere leggermente la cipolla e appena questa diventa trasparente, aggiungere i dadini di pomodoro, il sedano, i capperi e le olive bianche, dopo averle accuratamente denocciolate lasciandole intere.

Aggiustare di sale; dopo circa dieci minuti, unire al sugo gli involtini di pesce precedentemente preparati e continuare la cottura per altri quindici/venti minuti a fuoco medio e a tegame coperto, girando delicatamente, ogni tanto, gli involtini.

Utilizzare il sugo, così insaporito, per condire gli spaghetti scolati al dente e le bracioline di pescespada.

Antonella

Antonella Franchina


Curriculum “culinario” di Antonella Franchina.

Sin da piccola ho avuto la passione per la cucina e, soprattutto, per ricevere gli amici attorno a una bella tavola. Sono cresciuta e ho studiato a Messina, la “porta” della Sicilia ma ho trascorso l’infanzia e le mie vacanze, sempre, a Tortorici, amatissimo paese natale sito sui vicini monti Nebrodi, dove – fino a pochissimi anni fa – non c’era neppure un ristorante. Mia madre e poi io abbiamo fatto quindi di necessità virtù, avendo entrambe il piacere di ricevere gli amici, sperimentando i modi più piacevoli e i menu più adatti per invitare spesso nella nostra casa di famiglia. In quelle occasioni, sin da ragazza mi cimentavo ad “inventare”, con i prodotti dei nostri luoghi, pietanze appetitose o a presentare nel modo più accattivante i piatti della tradizione, che tante volte avevo visto preparare, negli anni, da mia nonna e poi da mia madre, sempre perseguendo il piacere dell’ospitalità e dell’amicizia.

Per quasi quarant’anni, inoltre, ho insegnato disegno e storia dell’arte, e ciò, forse, ha ispirato il mio gusto e l’abilità nella presentazione dei piatti, anche i più semplici e quotidiani, intorno ai quali si radunava la mia famiglia, composta di un marito e due figlie ormai adulte.

Conosco Ada Parasiliti sin da giovanissima e la seguo con affetto e stima da tanti anni; ho avuto anche il piacere di conoscere alcune delle gentili “musiciste” di questo blog in occasione di una trasferta sicula che le ha viste, tra l’altro, graditissime ospiti ad una cena da me organizzata a sostegno delle attività turistico-culturali della cosiddetta Costa Saracena (un tratto di costa siciliana affacciata sul mar Tirreno, che consorzia alcuni paesi e borghi storici della provincia messinese), dove qualcuna ha avuto la bontà di apprezzare la mia cucina e tutte hanno avuto il piacere di gustare il vero incanto della mia terra.

venerdì 24 gennaio 2014

Puchero


Questa è la versione della zona del Rìo de la Plata, più semplice e leggera rispetto a quella di Spagna e resto di America Latina, dove il puchero si intende con diversi tipi di carni (pollo, salsiccia, pancetta) e legumi quali ceci e fagioli.


giovedì 23 gennaio 2014

Zuppa gratinata di zucca in ciotole di pane


Per riequilibrare la dieta dopo gli eccessi di Natale, un valido aiuto può venire da zuppe e minestre. Un recente studio condotto negli Usa inoltre sottolinea che gli abituali consumatori di zuppe hanno meno problemi di sovrappeso perchè introducono meno calorie, ma guadagnano minerali, vitamine e fibre. Allora ecco una buonissima zuppa per queste serate fredde di Gennaio, servita in modo insolito per stupire i nostri ospiti.

mercoledì 22 gennaio 2014

Pane caldo della Georgia (Georgia biscuit)

Da noi in Georgia questi “biscuit” si servono con burro e marmellata per un the del pomeriggio.
Se avanzano, divideteli a metà e tostateli, sono ottimi per la prima colazione.

Ingredienti
225g di farina 00
3 cucchiaini da the di Baking Powder (15 grammi)
1 cucchiaino da caffè di sale
90g di strutto
170 ml circa di latte


Al lavoro
Setacciare insieme farina e lievito, unire il sale e lo strutto a pezzettini. Con il latte, amalgamare bene e molto velocemente.
Stendere l’impasto su tavolo infarinato dello spessore di 1 ½ cm, aggiungendo altra farina se necessaria.
Ritagliare con tagliapasta di liscio di cm. 5, mettere su teglia foderata con carta e cuocere in forno preriscaldato a 230° per circa 12 minuti o fino a quando saranno leggermente dorati.

Servire i “biscuit” immediatamente, caldissimi, con burro e marmellata a parte.

Jo

Crema di spinaci

Questa buonissima crema di spinaci fa parte, secondo me, del cibo "confortevole", da gustare quando fa freddo e si desidera solo un pasto caldo ma saporito al tempo stesso...non chiamatela minestrina... E' un classico dei libri di cucina di casa. Sarebbe meglio prepararla con gli spinaci freschi, ma vi assicuro che non perde sapore se si utilizzano gli spinaci surgelati. A suo favore possiamo aggiungere la rapidità di esecuzione, anche se si arriva tardi a casa la sua preparazione non richiede molto tempo.

lunedì 20 gennaio 2014

Pasta reale di nocciole

Oggi è il giorno di San Sebastiano. A Tortorici, un paese dei Nebrodi nella provincia di Messina è grande festa.
La Pasta Reale di Nocciole è tradizionale in tutte le feste di quel paese dato che abbondano i noccioleti in tutta la zona.
Si tratta di dolci squisiti che, se freschi, quasi si sciolgono in bocca.
E’ importante che le nocciole non siano appena raccolte e devono essere “pestate” e non tritate. I robot sono banditi!
E’ possibile trovarli in altri paesi ma “sembra” che per ottenere il miglior risultato sia necessario impastarli con l’acqua delle sorgenti di Tortorici.

domenica 19 gennaio 2014

Seupa à la valpellinentze

La Seupa trae origine dal villaggio di Valpelline, pochi chilometri a Nord di Aosta, in una delle valli più belle e ancora incontaminate della Regione ed è un tipico piatto di cucina alpina: sostanziosa, ipercalorica, dal gusto deciso.

La ricetta che segue è una delle tante che potete trovare nella Valle in quanto ogni località, ogni famiglia ha la sua versione.


Ingredienti per 6 persone:

600 gr. di pane raffermo
una verza
400 gr. di Fontina
150 gr. di burro
1,5 l di brodo di carne
cannella

Al lavoro:
Far bollire sino a metà cottura una verza. Imburrare una pirofila possibilmente di terracotta e disporvi sul fondo a strati: il pane, la fontina a dadini, le foglie di cavolo. Terminare con la fontina e la spolverata di cannella. Irrorare il tutto con il brodo e mettere in forno per circa 40’ a 180°. Cospargere di burro fuso e servire.



Nicoletta

sabato 18 gennaio 2014

Riso selvaggio con calamari e verdure


Questo piatto può essere un ottimo piatto unico, adatto anche per un buffet, perché non richiede l’uso del coltello, oppure, dimezzando le dosi, un antipasto da presentare dentro delle conchiglie di pasta brisée.

venerdì 17 gennaio 2014

Budino di ricotta




La nobildonna friulana Giuseppina Perusini Antonini, nel suo “Mangiare e ber friulano”, pubblicato nel 1962, dedica un intero capitolo del suo libro ai budini con ben 25 ricette.

“I budini, dice, erano i dolci più comuni e più usati nel secolo scorso e gli stampi che servivano per cucinarli, si trovavano non solo nelle cucine signorili, ma nelle dimore più modeste e nelle case dei contadini.”

Purtroppo anche allora, come oggi del resto, regnava una certa confusione tra i morbidi dolci così detti “al cucchiaio” e districarsi tra budini, coch, soffiati, spume e creme non era certo impresa da poco. Ma sentiamo cosa dice sull’argomento “budini” anche Maria Stelvio nella “Cucina triestina” del 1927: “ I budini vanno cucinati in uno stampo a bagnomaria. La massa del budino deve arrivare soltanto a due terzi dello stampo. Per sformarli passare tra lo stampo e la pasta un coltello a lama sottile, coprire lo stampo con un piatto, capovolgere e lasciare così per qualche attimo finchè il budino non si sarà staccato completamente.”

Confortati da queste utili informazioni arriviamo alla ricetta di oggi.

Ho scelto un budino di ricotta, molto buono, che sembra quasi voler mediare tra la comodità del preparato in polvere di oggi e il classico budino di un passato non così remoto.

giovedì 16 gennaio 2014

Antipasto o stuzzichino?

Piccole delizie preparate sul piatto, possono introdurre una colazione o un pranzo, oppure esser servite come tapas con un buon bicchiere di vino o una corposa birra o essere deliziosi spuntini prima del cinema o del teatro, per godere dello spettacolo senza il pericolo di sentire i morsi della fame. Per festeggiare il primo mese dell’anno nuovo tre proposte di gusto e consistenza assai diversi. Divertenti e … decisamente nutrienti.

Crostini di arancia amara

Ingredienti: due filoncini di pane bianco ( circa ½ kg) leggermente raffermo o l’equivalente peso in formato mignon; marmellata di arance decisamente amare (preparata in casa è ovviamente più gustosa, ma se non ne avete la possibilità, trovatene una confezione di ottima qualità da 400 gr.); 2 cipolle di Tropea; 300 gr. di pancetta arrotolata o se lo preferite di speck, olio evo q.b., qualche goccia di aceto balsamico e poco vino bianco. (Per le quantità ci si regoli a occhio, aumentate o diminuite secondo il numero di persone, ma senza lesinare gli ingredienti. Nulla andrà sprecato se si preparano prima gli ingredienti di base, salvo la pancetta arrotolata che, prima tagliata a striscioline, va saltata in padella qualche minuto prima di comporre e servire caldi i crostini. Sia la marmellata, sia la cipolla, sia il pane, se ne dovesse restare in parte, possono essere poi diversamente utilizzati)
Tagliare a rondelle alte un dito i filoncini - o dividere in due i panini- spalmarle con un velo di marmellata di arance amare e lasciarle pronte, non troppo tempo prima dell’uso, in un piatto da portata resistente al forno, ricoperto di pellicola protettiva, fino al momento di completare la preparazione.
Affettare sottilmente le cipolle e saltarle a fuoco vivo in olio evo, quindi sfumarle alla fine con poco vino bianco; lasciarle poi intiepidire, salarle leggermente e tenerle pronte in una ciotola ben coperte, dopo averle condite con poche gocce di aceto balsamico. Quindi, poco prima di servirle, posare su ciascuna fettina o mezzo panino già insaporiti con l’arancia amara, un generoso cucchiaino di cipolle.
Accendere il forno a calore moderato 160°; saltare intanto la pancetta in padella antiaderente con poche gocce d’olio, fino a quando diventa croccante; e metterne un po’ su ciascun crostino.
Metterli in forno nel piatto di portata per qualche minuto e servirli caldi.

Crema di ceci alla bottarga

Ingredienti per 4: 400 gr di ceci già lessati con un rametto di rosmarino, uno spicchio d’aglio e una mezza minuscola cipolla di Tropea e delicatamente salati a fine cottura ; una bustina di bottarga sarda di muggine o di tonno, già grattata; 1 cipolla di Tropea affettata sottile e fatta saltare in padella a fuoco vivo in poca acqua e olio evo, quindi sfumata con poche gocce di vino bianco e leggermente salata; un mazzetto di prezzemolo finemente tritato.
Eliminare dai ceci il rosmarino e l’aglio e, quando sono tiepidi, passarli al mixer riducendoli in crema morbida ma consistente, con la cipollina cotta e con poca acqua di cottura e un filo d’olio evo.
Prendere 4 coppe da spumante e in ciascuna posare sul fondo un cucchiaino di cipollina stufata, quindi una lieve spolverata di bottarga, poi la crema di ceci ben amalgamata senza che si formino bolle d’aria a vista, finendo a circa due dita dal bordo, con un cucchiaino di cipolla stufata e una generosa spolverata di bottarga; decorare infine con una spolverata di prezzemolo trito. Accompagnare ogni coppa con una ciotolina di tarallini, servire con un cucchiaino. Le coppe di crema di ceci si possono preparare in anticipo e ricoperte di pellicola mantenere in frigo qualche ora, avendo l’accortezza di toglierle per tempo e servirle a temperatura ambiente, aggiungendo il prezzemolo solo all’ultimo.

Peperoni Arlecchino

Ingredienti per 4: una confezione di peperoni mignon di vari colori ( rossi, gialli e arancioni, sono circa 18, di misura tra i 4 e gli 8 cm di lunghezza ciascuno; in alcune città si trovano facilmente nei supermercati ESSELUNGA);

Per la farcia: 1 melanzana lunga; 1/2 scalogno e una punta d’aglio; 10 pomodori ciliegini; una manciata di pinoli; una manciata di capperi molto ben dissalati; 4 acciughe ben dissalate e diliscate; 20 grammi di pecorino grattugiato; circa 50 gr. di pane bianco raffermo grattugiato al momento ( lo stesso che a Bologna è detto comune e si usa per fare i passatelli); 1 piccola costa di sedano; 1 minima grattugiata di scorza di limone; 1 pizzico di peperoncino in polvere; 1 dito di vino bianco, olio evo q.b..
Fare a piccoli cubetti la melanzana e lasciarla una ventina di minuti in acqua salata per rilasciare il tannino in eccesso. Quindi sciacquare e scolare molto accuratamente.
Tritare finissimi aglio e scalogno, quindi tritare i pomodorini, separatamente il sedano, a parte i capperi e in una ciotola capiente a parte grattare il pane raffermo e la scorza di limone.
Tritare le acciughe e farle sciogliere con un goccio d’olio e il vino in una padellina antiaderente.
Saltare in padella a fuoco vivace in olio evo la melanzana, aggiungendo quindi il sedano, lo scalogno e l’aglio, i capperi, i pinoli e poi i pomodori e un goccio di vino e, quando è evaporato, coprire e far stufare a fuoco lento, insaporendo bene.
Lavare, asciugare, tagliare con delicatezza la calotta di ciascun peperone mignon , con cautela e senza romperli, eliminare i semi e i filamenti bianchi.
Ammorbidire il pane con qualche goccia di acqua e di olio quindi aggiungere nella stessa ciotola la melanzana stufata e tritata finemente, il pecorino e il peperoncino, amalgamando il tutto molto bene in un composto cremoso e omogeneo.
Farcire col composto ciascun piccolo peperone e ricomporlo con la sua calotta, posandolo quindi in una pirofila a colori alternati; irrorarli tutti con un filo d’olio e metterli in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti, controllandone la cottura.
Lasciar freddare e servirli, freddi o intiepiditi, una mezza giornata dopo averli tolti dal forno. Minuscoli, ma decisamente sostanziosi e saporiti, sono una elegante gioia anche per gli occhi. Un giocoso fuori stagione, frutto di un’orticoltura raffinata, che fa dimenticare i rigori del più freddo mese dell’anno.

Serenella

Libri di Romana Bosco





SANI E BELLI CON LE TISANE - Romana Bosco - Utility book









CUCINA&SALUTE - Romana Bosco - Giorgio Calabrese - edizioni PIEMME









LA CUCINA VENETA - Massimo Alberini - Romana Bosco - edizioni PIEMME



DIETA&FORNELLI - Romana Bosco - Giorgio Calabrese - edizioni PIEMME

mercoledì 15 gennaio 2014

Polipetti al forno (purpiceddi nn’a quartara)

Ho chiesto alla mia amica Maria C.S. di poter pubblicare questa ricetta perché mi sembra divertente e molti oggi hanno i “vecchi forni” in pietra.

Sono adatti a questa pietanza i polipetti piccoli.

Lavarli, asciugarli e condirli con olio di oliva, sale pepe nero macinato, prezzemolo, aglio e pomodoro a pezzettini e metterli dentro una “quartara” (che è una grande brocca di terracotta a collo largo), innaffiandoli con vino rosso.

Chiudere ermeticamente la quartara con il suo tappo anch’esso di terracotta e metterla nel forno di pietra già caldo senza aggiungere altra legna, cioè senza fuoco vivo e lasciar cuocere per circa 1 ora.

Portare in tavola direttamente la quartara, togliere il tappo e servire i polipetti con il loro sugo.

Ada
Da IL GIRO DELLA SICILIA DIN 365 PPIATTI di Maria C.S.

martedì 14 gennaio 2014

Pasticcio di tagliatellone al curry


Ingredienti x 8 persone
400g di grosse tagliatelle o pappardelle
40g di funghi secchi
Olio d’oliva, burro
3-4 cucchiai di curry
1 cucchiaio di farina
Foglia d’alloro
Brodo vegetale
200g di prosciutto cotto tritato
1 dl di polpa di pomodori
3 dl circa di panna liquida
2 tuorli
Sale

Per decorare: funghi porcini cotti al burro
Prezzemolo trito

Al lavoro
Mettere a bagno i funghi secchi in acqua calda, scolarli, lavarli conservando l’acqua che, una volta filtrata, servirà per la cottura con l’aggiunta di 30g di burro e brodo

Quando il liquido sarà evaporato, aggiungere prima il curry e poi la farina, l’alloro e far cuocere per 10 minuti.

Unire il prosciutto, il pomodoro e proseguire la cottura per altri 10 minuti.

Frullare la panna con i tuorli d’uovo, amalgamare alla salsa al curry e regolare di sale.

Intanto cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata in ebollizione, scolarla, passarla sotto acqua fredda e ben sgocciolata mescolarla alla salsa.

Trasferire la pasta nella pirofila imburrata e cuocere in forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti. Coprire, se necessario.

Togliere dal forno e guarnire con i porcini caldi e prezzemolo. Servire subito.

Ada

lunedì 13 gennaio 2014

Tegame di seppie e patate al forno

Ingredienti
Kg 1 di seppie pulite senza rompere la sacca
500g di patate
Olio d’oliva
1 cipolla piccola
1 spicchio d’aglio
4-5 pomodori maturi
Prezzemolo tritato
Sale e pepe
Mollica di pane (3 pugni)
1 uovo
60g di parmigiano grattugiato


Al lavoro
Mescolare la mollica di pane con il formaggio, il prezzemolo, sale, pepe e impastare il tutto con l’uovo.

Farcire con questo composto le seppie.

Pelare le patate e ridurle a spicchi regolari.

Sul fondo di una teglia mettere olio, cipolla a fettine, aglio tritato, prezzemolo, pomodori a pezzetti e sale.

Distribuire le seppie insieme alle patate.

Condire con il formaggio, prezzemolo, pezzetti di pomodoro, sale, pepe e olio.

Infornare a 200° per circa 40 minuti.

Rosalia

domenica 12 gennaio 2014

Carciofi ripieni alla ligure

Questa ricetta ha molte interpretazioni come tutte le ricette della tradizione regionale e la versione ponentina, così come mi è stata tramandata, si distingue da quella genovese e del suo hinterland. Mentre a Genova potete trovare ripieni anche con carne macinata, animelle, ecc..., arricchiti con ricotta o cagliata, il ripieno alla ponentina è costituito prevalentemente dalla polpa dei carciofi (l'interno ed i gambi), parmigiano, uova, aglio, maggiorana, pan grattato o una patata, olio extra vergine, sale e pepe. Mia mamma aggiungeva anche qualche fetta di mortadella per renderli più saporiti ma anticamente il ripieno era rigorosamente vegetariano.


sabato 11 gennaio 2014

Polpette di alici della Massara

Un proverbio siciliano dice: quando il pescatore prende pesce, anche se passa Cristo non lo conosce.

Ingredienti
400g di alici nettate e ben diliscate
1 uovo
40g di farina
50g di piacentino (o parmigiano grattugiato)
2 limoni
1 ciuffetto di prezzemolo, tritato
Mezzo bicchiere di olio extravergine d’oliva
Sale, pepe

Al lavoro
Tritare finemente le alici (o, meglio, pestarle nel mortaio), quindi mescolarle all’uovo sbattuto alla farina, al formaggio con un pò di sale, pepe e prezzemolo.

Friggere le polpettine a cucchiaiate, in una padellina, con l’olio caldo, rigirandole finchè saranno dorate da ambo i lati; scolarole e porle man mano su un foglio di carta paglia perché perdano l’olio in eccesso.

Sistemarle sul piatto da portata guarnito con quarti di limone e servirle subito.

Eleonora

Da LA CUCINA DEL SOLE

venerdì 10 gennaio 2014

Insalata di pollo ai carciofi

Ingredienti
1 petto di pollo
6 carciofi
2 dl di brodo vegetale
1 dl di vino bianco secco
3 cucchiai di succo di limone
1 uovo sodo
Prezzemolo tritato
1 spicchio d’aglio
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe

Al lavoro

Mondare tagliare a spicchi i carciofi porli in una casseruola, aggiungere il vino, il succo di limone, 1 cucchiaio di olio, l’aglio, salare e pepare.
Mettere il coperchio, portare ad ebollizione e cuocere i carciofi per circa 15 minuti, devono rimanere croccanti.
Scolarli, porli in una ciotola e lasciarli raffreddare.
Aggiungere al fondo di cottura rimasto il brodo vegetale, portarlo ad ebollizione ed unire il petto di pollo diviso a metà. Cuocerlo per 10 minuti e farlo riposare coperto nel brodo per 15 minuti.
Scolarlo, lasciarlo raffreddare e sfilettarlo. Unirlo ai carciofi, condire il tutto con olio, pepe e prezzemolo e controllare la salatura.
Disporre l’insalata di pollo sul piatto da portata e decorarla con la mimosa di uovo sodo.

Romana

giovedì 9 gennaio 2014

Pirofila di riso al taleggio

Ingredienti
2-3 zucchine
Olio extravergine d’oliva
300g di champignon (anche surgelati)
Burro
350g di riso carnaroli
½ cipolla tritata
Brodo
1 dl di panna liquida
50g di parmigiano grattugiato
130g di taleggio a fettine
Sale, pepe

Al lavoro
Lavare le zucchine, tagliarle a fettine, salarle e stufarle con olio.

Cuocere gli chanpignon con burro, olio e sale.

Preparare il risotto con 30g di burro, cipolla e brodo. A cottura ultimata, togliere la casseruola dal fuoco e mantecare il riso con la panna e gr. 30 di parmigiano.

In un recipiente da forno imburrato, fare uno strato di riso, mettere le zucchine. Cospargere con un po’ di parmigiano, pepe e coprire con la metà del taleggio.

Fare un altro strato di riso e sistemare gli champignon e il resto del taleggio spolverizzando con pepe e il parmigiano rimasto.

Mettere alcuni fiocchetti di burro sulla superficie e cuocere in forno preriscaldato a 180* per 20-30 minuti. Se necessario coprire verso fine cottura.Servire caldo.


Ada

mercoledì 8 gennaio 2014

Zuppetta di ananas


Questa zuppetta di ananas è il dessert ideale per riprenderci dopo lo stress gastronomico delle feste natalizie. A prima vista potrebbe sembrare la solita crema pasticciera con frutta fresca ma, se non avviserete nessuno, noterete lo stupore dei vostri commensali al primo assaggio. L'importante è scegliere un ananas ben maturo e dolce.

martedì 7 gennaio 2014

IL MOČNIK



 “… Kralj Matjaz, aveva una serva che gli preparava da mangiare senza sale perché, in quell’epoca, non ne conoscevano l’uso. Passa Gesù e regala un pugno di sale alla serva che lo mette nel močnik. Re Mattia, dopo aver assaggiato il močnik, dice alla serva: - cosa hai messo nel močnik che è così buono oggi ? e la serva gli risponde: - ho messo il sale – chi ti ha dato il sale ? – me lo ha dato Dio. Allora re Mattia chiama i suoi soldati, insegue Dio e pretende che gli dia il sale. Dio però muove solamente le ciglia e due montagne ricoprono re Mattia e i suoi soldati. Re Mattia si risveglierà quando sarà in pericolo la chiesa e sgominerà tutti i suoi nemici.”

Questa storia è stata raccolta più di cinquant’anni fa nelle Valli del Natisone dove io vivo, dall’illustre studioso di tradizioni popolari Gaetano Perusini; racconta dell’eroe mitico “Kralj Matjaz”, re Mattia, identificato con la figura del re d’Ungheria Mattia Corvino il Giusto, realmente vissuto nella seconda metà del quattrocento, noto per il suo coraggio e per aver combattuto contro i Turchi e liberato la Bosnia. Entrò presto nel mondo dei mitici re messianici che dormono con il loro esercito dentro la montagna in attesa di essere risvegliati e fare ritorno tra gli uomini, riportando la pace e la giustizia che hanno perduto.

domenica 5 gennaio 2014

Sole giallo

Sperando che il sole ci accompagni in questi ultimi giorni di vacanze.

Ingredienti
1 pan di spagna di c. 26 di diametro
1 dl circa di panna da montare
Latte
Rum

Ingredienti per la crema
6 tuorli
10 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di maizena
½ litro di latte
2 cucchiai di dì panna da montare

Per la salsa al caramello
2 cucchiai di nocciole tostate, tritate
3-4 cucchiai di zucchero
1/2 bicchiere di panna bollente


Al lavoro
In un polsonetto caramellare le nocciole con lo zucchero, togliere dal fuoco, aggiungere la panna bollente, mesclare e far raffreddare

Preparare la crema pasticcera, tenerne da parte 1/3 e alla restante unire le nocciole caramellate.

Tagliare una sottilissima calottina al pan di spagna e tenerla da parte.

Scavarne l’interno lasciando un bordo di ½ cm. Bagnare il fondo con latte e rum e riempire l’incavo con la crema alle nocciole caramellate.

Incorporare alla crema rimasta 2 cucchiai di panna montata, metterla in una sacca con bocchettone zigrinato e ricoprire la superficie della torta.

Ricavare dalla calottina dei triangoli e con essi contornare la torta. Tra un triangolo e l’altro strizzare una conchiglietta di panna montata.

Romana

sabato 4 gennaio 2014

Gateau des Rois

Dolce tipico del sud della Francia, specialmente in Provenza, per il periodo dell’Epifania.
La tradizione vuole che tagliando a fette la torta nella quale è stata posta una fava secca (oppure un monile), a chi toccherà quella fetta spetterà di diritto la corona ed essere re o regina della serata e dovrà a sua volta dare una cena e servire il dolce tradizionale.

venerdì 3 gennaio 2014

Palline di olive

Ingredienti
300g di petto di pollo
100g di parmigiano grattugiato
Sale e pepe
Scorza grattugiata di limone
60 olive verdi denocciolate
Uovo sbattuto
Pangrattato
Olio extravergine d’oliva

Al lavoro
Cuocere il pollo, sgocciolarlo, passarlo nel robot con il formaggio, la scorza del limone e regolare di sale e pepe.

Lasciare le olive per 1 ora in acqua fredda, scolarle e asciugarle bene.

Fare una pallina di composto e chiudervi l’oliva all’interno.

Passare le olive nell’uovo, nel pangrattato e friggerle in olio profondo.

Asciugarle su carta paglia e servire.

Ricetta di Michi

giovedì 2 gennaio 2014

Risotto con cotechino e peperoni gialli

È avanzato il cotechino? Questa ricetta è di un’amica dell’ Orchestra di Cucina.

Ingredienti
½ cipolla tritata
1 spicchio d’aglio
Burro e olio d’oliva
440g di riso carnaroli
125 ml di vino bianco secco
1 ½ litro circa di brodo di carne o vegetale
200g di spinaci lessati,strizzati e passati nel robo
20g di pinoli tritati
30g di basilico spezzettato con le mani
2-3 cucchiai di olio leggero
parmigiano grattugiato
cotechino a fette
2-3 peperoni gialli senza pelle, a filetti , conditi con olio e sale
Sale e pepe

Al lavoro


In una casseruola rosolare con olio e burro la cipolla e l’aglio ed eliminarlo quando sarà dorato.

Unire il riso e farlo tostare, sfumare con il vino e quando sarà evaporato versare il brodo gradatamente.

A metà cottura aggiungere il purè di spinaci e regolare di sale e pepe.

Condire il risotto, fuori dal fuoco, con l’olio, pinoli, basilico e parmigiano.

Disporre il risotto nel centro del piatto da portata, circondare con le fettine di cotechino e i peperoni.
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