giovedì 31 ottobre 2013

Monte Bianco con meringhe

Non è il classico Monte Bianco, volendo, invece di un piatto, si può adoperare un guscio di pasta brisèe o à fonvcer (vedere BASI DI PASTICCERIA)

Ingredienti
600g di purè di marroni
18 grosse meringhe
700g di panna montata senza zucchero
1-2 cucchiai di rum
Zucchero al velo

mercoledì 30 ottobre 2013

Passatelli gratinati con carciofi


Ingredienti:per 4 persone
Per i passatelli:
6 cucchiai di pangrattato finissimo
2 cucchiai di formaggio grattugiato
4 uova
2 cucchiai di farina
2 l di brodo
noce moscata, sale, pepe
Per la salsa Mornay:
30 g di burro
30 g di farina
3 dl di latte
100 g di panna fresca
100 g di parmigiano, noce moscata

Al lavoro:

3/4 carciofi tagliati a fettine sottili e cotti in padella con una noce di burro, vino bianco, sale e pepe
Per la salsa Mornay, fare fondere il burro in una casseruola, unirvi la farina, mescolare bene, poi, fuori dal fuoco versare il latte. Rimettere la casseruola sul fuoco e cuocere la salsa, salare, pepare, aromatizzare con la noce moscata e infine unire 70 g di parmigiano e la panna. Unire i carciofi.
In una ciotola amalgamare il pangrattato e il formaggio grattugiato, la farina, noce moscata grattugiata, le uova leggermente sbattute, un grosso pizzico di sale e pepe. L’impasto deve riuscire piuttosto morbido. 
In una pentola portare il brodo a bollore.
Schiacciare la pasta sul tavolo con l’apposito ferro ricavando tanti piccoli cilindri di pasta. Staccarli con un coltello e farli cadere nel brodo, fino ad esaurimento della pasta. Riducete la fiamma e lasciare cuocere i passatelli per alcuni minuti.
Scolate i passatelli con un mestolo forato, sistemarli in una pirofila imburrata, man mano, coprendo ogni strato con un poco di salsa.
Completare la preparazione cospargendola con il parmigiano grattugiato e passare in forno caldo a 180°C per circa 10’ o fino a gratinatura.
Servire i passatelli caldi.

Paola

Torta Menelik

Ho trovato in un quaderno di una zia (non so di quale amica) la TORTA MENELIK, penso fosse di moda al tempo delle guerre dell’Africa Orientale.

martedì 29 ottobre 2013

Timballetti di taglierini

Iingredienti per circa 8 stampini
200g di champignon affettati e lavati
Olio extravergine d’oliva
Latte caldo
Sale e pepe
100g di piselli
80g di pancetta coppata, tritata
½ cipolla tritata
250g di tagliolini
100g di fontina tagliata a dadini
1 uovo
80g di parmigiano grattugiato
Burro e pangrattato

lunedì 28 ottobre 2013

Crostata di zucca con ragnatela di cioccolato

Ecco la mia crostata di zucca per la festa di Halloween. Sarà una sorpresa divertente ma anche golosa. Un guscio di frolla al cioccolato, una farcia di zucca aromatizzata alla cannella e una decorazione per l'occasione! Ma potete scegliere anche un soggetto più classico, in linea con la nostra tradizione, come le foglie di cioccolato.


Canapé al brie e prosciutto

Uno stuzzichino per servire l'aperitivo

Ingredienti
8 fette di pancarrè
500g di spinaci lessati in poca acqua salata e ben strizzati 130g di prosciutto cotto (tagliato sottile in modo che possa
ricoprire le fette di pane)
100g circa di formaggio brie
Sale, pepe, paprika
Burro

Al lavoro

Imburrare leggermente le fette di pane, cospargerle di pepe, disporre prima il prosciutto e poi gli spinaci.
Con un grosso coltello rifilare le fette di pane e dividerle in 4.
Mettere su ogni quadratino un pezzetto di brie e spolverizzare con la paprika. (si possono preparare il giorno prima) Al momento passare i canapè in forno preriscaldato a 200° per alcuni minuti e servire subito.

NOTA
Per utilizzare il pane scartato: metterlo (anche tipi diversi di tramezzini) in una pirofila rotonda, versarvi sopra un composto quiche nella proporzione di 1 uovo, 1 dl di panna (o metà panna e metà latte), sale, pepe e cuocere in forno a 190° fino a quando il composto sarà gonfio e dorato.
Ada


domenica 27 ottobre 2013

Le uova in funghetto


Uno dei piatti che mia madre ci faceva spesso erano le “uova in funghetto”. Una preparazione gustosa, semplice, di poca spesa, piuttosto comune in molte famiglie dove veniva presentata anche come alternativa alla carne col sugo o alla frittata.
Di quelle uova mi aveva sempre incuriosito il nome “in funghetto”, non lo capivo, proprio perché i funghi non c’erano mai, neanche l’ombra; stessa solfa per le “melanzane in funghetto”, che piacevano solo a mia madre, e che a differenza delle uova, almeno c’era qualche somiglianza in più con i funghi: il taglio a dadini delle melanzane, per esempio, l’aspetto finale del piatto, poteva richiamare, ma con tanta fantasia, quello dei porcini trifolati.

La ricetta delle “uova in funghetto” è molto semplice : le uova sode, sgusciate e tagliate a metà nel senso della lunghezza, si fanno insaporire in una salsa a base di pomodoro, olio, aglio e abbondante prezzemolo tritato. Una variante è data dall’aggiunta di abbondante cipolla o anche porro, affettato sottilmente, e fatto stufare in olio prima di unire il pomodoro.

sabato 26 ottobre 2013

I funghi trifolati



 Puntuali all’appuntamento stagionale, sono riapparsi i funghi; la buttata è anomala mi hanno comunque informata i più vecchi fungaioli, i più esperti, quelli che danno un’occhiata anche alla luna, prima di mettersi alla loro ricerca.
Un argomento particolarmente “ghiotto” quello dei funghi e tra le tante preparazioni di cucina che li vede protagonisti, ho scelto la ricetta più classica, la più tradizionale, quella che a mio parere meglio esalta il loro sapore: i funghi trifolati.
Nel linguaggio di cucina il termine “trifolare” significa: cuocere in padella determinati alimenti, in particolare verdure come zucchine, melanzane, carciofi, funghi, in un fondo di olio, con l’aggiunta di aglio ed abbondante prezzemolo tritati finemente.
Il trifolato è una cottura relativamente semplice, non priva di piccoli segreti, ad iniziare proprio dalla padella. Perfetta era la friulanissima “fersòrie”, nota fuori regione con il nome di “lionese”. Era la vecchia padella nera in ferro che abbiamo, più o meno tutti, provveduto a rottamare, forse perché non amava troppo essere lavata. In compenso aveva tanti pregi, come quello dell’antiaderenza, oggi tanto ricercato nelle padelle, e che gli derivava proprio dal sapiente e soprattutto frequente suo utilizzo.

Per il trifolato l’ideale è il misto di funghi freschi.

venerdì 25 ottobre 2013

Lonza al cartoccio


La lonza può facilmente diventare asciutta e stopposa con una cottura sbagliata. In questa ricetta la senape e la cottura lunga al cartoccio sono i segreti per renderla morbidissima e gustosa. 

giovedì 24 ottobre 2013

Tramezzini

Come per un the al Ritz di Londra...

Al salmone affumicato
100g di salmone affumicato a pezzetti
150g di panna liquida
2 cucchiai di whisky
Pizzico di noce moscata, pepe bianco
150g di panna montata senza zucchero
80g di salmone affumicato a fettine sottili
Spicchi di limone
Pane nero spalmato con burro

Passare nel robot il salmone a pezzetti, la panna liquida, il whisky, noce moscata e pepe. Refrigerare il composto e amalgamarvi la panna montata.

Spalmare il composto su 8 fette di pane, adagiarvi una fettina di salmone, cospargere di pepe e coprire con le fettine di pane rimasto.

Bagnare, strizzare un canovaccio e avvolgere i tramezzini. Conservare in frigo sino al momento di servire, accompagnandoli con gli spicchi di limone

Volendo tagliare ogni tramezzino in 4 parti.
Jo

Alle uova sode
12/14 fette di pan carrè
4 uova sode
250g di burro salato
Pepe bianco abbondante

Passare nel robot tutti gli ingredienti. Spalmare la metà delle fette di pane con il composto e ricoprirle con quelle rimaste.

Conservarle in frigorifero avvolte in un canovaccio bagnato e strizzato. Rifilare le fette e tagliare i tramezzini in quadrati prima di servirli.

Ada

Al crescione
12/14 fette di pan carrè scuro
5 uova sode
2-3 cucchiai di panna o maionese
Sale e pepe bianco
1 manciata di crescine, lavato e asciugato
130g di burro al crescione (frullato con alcune foglie di crescione, sale e un pizzico di zucchero)

Schiacciare le uova sode con i rebbi di una forchetta, aggiungere panna o maionese, alcune foglie di crescione, sale e pepe.

Spalmare le fette di pane con il burro al crescione, mettere sulla metà delle fette il composto di uova e ricoprirle con le fette rimaste. Conservare in frigo avvolte nel canovaccio bagnato e strizzato.

Rifilare le fette di pane e tagliare in quadrati. Guarnire il piatto con crescione.

Jo

Al cetriolo
16 fette di pan carrè
150g di burro salato
1 o 2 cetrioli affettati
Sale, pepe
Succo di limone e zucchero al velo
1 cucchiaino di olio d’oliva

Preparare il cetriolo: pelarlo, affettarlo sottilmente, metterlo sotto sale con un gocce di succo di limone, pizzico di zucchero , olio per circa 30 minuti.

Tra 2 fette di pan carrè spalmate di burro, mettere uno strato di cetriolo (dopo averlo strizzato e asciugato) e pepe abbondante.

Conservare in frigo nel solito canovaccio, rifilare le fette di pane e tagliare a triangoli.

Jo

mercoledì 23 ottobre 2013

Palline al cioccolato, uvetta e cocco


Ingredienti
200g di cioccolato fondente
100g di burro
200g di fiocchi d’avena
50g di uvetta
5 cucchiai di zucchero
1 tazza di cocco grattugiato liofilizzato

Al lavoro
Mettere le uvette a bagno in acqua calda.
In una ciotola mescolare, con le mani, i fiocchi d’avena, il burro ammorbidito e lo zucchero.
Aggiungere le uvette scolate e asciugate.
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde (programma scongelamento per 4 minuti) e aggiungere al composto. Mescolare con un cucchiaio perché scotta.
Coprire con pellicola e mettere in frigo per 30 minuti.
Formare delle palline con le mani e passarle nel cocco grattugiato.

Riporre in frigorifero fino al momento di servirle.


Virginia e M. Elena

Torta ai marroni

E’ tempo di castagne ma, per pigrizia, si possono sostituire con il purè che si trova in commercio.

Gli ingredienti per la base
3 uova
150g di cioccolato fondente
50g di burro
1 cucchiaio di fecola
225g di purè di marroni
½ cucchiaio di panna
75g di zucchero semolato
1 cucchiaio di rum
Gocce di succo di limone

Gli ingredienti per la crema
880g di puré di marroni
150 di zucchero al velo
4 cucchiai di rum
panna montata senza zucchero
castagne di cioccolato o croccante

Al lavoro
Preparare la base della torta: sciogliere il cioccolato a bagnomaria, togliere la casseruola dal fuoco, unire il burro a pezzetti, mescolarlo e farlo intiepidire.
Lavorare nel robot il puré di marroni, il rum, la fecola, la panna, i tuorli d’uovo e lo zucchero. Trasferire il composto in una terrina, aggiungere il cioccolato, amalgamarvi gli albumi montati a neve con il succo di limone, riempire con il composto uno stampo rotondo di cm 24, imburrato e infarinato. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.
Intanto lavorare nel robot tutti gli ingredienti della crema, mettere il composto in una terrina e conservare coperto in frigorifero.
Far raffreddare la torta, sformare su piatto da portata, cospargere con la crema di marroni e decorare la superficie con fiocchetti di panna montata e i lati con castagne di cioccolato o croccante.

Ada

martedì 22 ottobre 2013

Ciambella al cioccolato

Un semplice dolce al cioccolato molto apprezzato dalle mie allieve.

Ingredienti per 6 persone
200 gr burro
180 gr zucchero
3 uova + 1 tuorlo
200 gr farina “00”
1 bustina lievito
150 gr cioccolato fondente amaro
2 cucchiai liquore all’arancio

Al lavoro

Montare a crema il burro aggiungere lo zucchero e continuando a montare, unire le uova intere più il tuorlo, una alla volta, alternandole con la farina setacciata insieme al lievito. Per ultimo unire il cioccolato sciolto insieme al liquore.

Trasferire il composto in uno stampo a ciambella di 24 cm di diametro imburrato e cuocere a 180° per circa ½ ora.

Attendere una decina di minuti prima di sformare il dolce. Decorare con zucchero a velo.

Accompagnare con panna montata.

Rosalia

Pere cramellate al vino rosso



Le prime notizie di coltivazione della pera si hanno 350 anni prima di Cristo. L’avanzare della civiltà e gli scambi commerciali sempre più frequenti favorirono lo sviluppo di incroci naturali tra le varie specie: tanto che già ai tempi dei romani se ne conoscevano ben 41 tipi diversi. Le varietà oggi coltivate derivano da un insieme di specie selvatiche, tutte originarie d’Europa, Asia, e Nord Africa. Per questo si può affermare che la pera sia il più mediterraneo dei frutti che arrivano sulla nostra tavola. Dopo la Cina, L’Italia è il secondo produttore mondiale (con una media di oltre 860 mila tonnellate, più di un terzo di tutte quelle prodotte in Europa), ma non è tra i maggiori consumatori. Eppure, la pera è un frutto di tutto rispetto: ricca in zuccheri semplici, che la rendono adatta quando si avverte una stanchezza fisica o mentale, fornisce minerali e vitamine, soprattutto potassio e vitamina C.
A differenza di altri frutti, il mondo delle pere resta legato alle varietà tradizionali, le più coltivate e apprezzate dai consumatori. Tra le più importanti in Europa, la William’s, la Conference e l’Abate Fetel; mentre la Kaiser è una delle eccellenze italiane.

Ingredienti
6 pere Williams
120 g dizucchero
succo di mezzo limone
6/7 dl di vino rosso (Valpolicella)
2/3 chiodi di garofano
cannella un pezzo
buccia di limone o arancia



Al lavoro
Sbucciare le pere. In un tegame, mettere lo zucchero e il succo di limone, far caramellare sino ad ottenere un caramello biondo chiaro, aggiungere il vino rosso caldo, mettere le pere, la cannella, i chiodi di garofano, la buccia di limone o di arancia e lasciare cuocere per 15 minuti circa.

Se la salsa risultasse troppo liquida farla restringere dopo aver tolto le pere. Servire le pere dopo averle tagliate a ventaglio con la salsa ottenuta. Si possono accompagnare con gelato alla vaniglia o alla cannella.

Antonia

lunedì 21 ottobre 2013

Pasta con i broccoli siciliani




Ingredienti per 4 persone
350 grammi di pasta (preferibilmente maccheroni)
4 cespi di broccoli, nettati e sbollentati
50 grammi di olive nere
1 acciuga salata, diliscata
1 patata, pelata e tagliata a dadini
50 grammi di pangrattato
mezzo bicchiere di vino rosso
4 cucchiai di salsa di pomodoro
1 spicchio d’aglio
peperoncino (facoltativo)
6 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale, pepe

Al lavoro

Fare soffriggere i broccoli, in una padella, con quattro cucchiai di olio e con lo spicchio d’aglio; aggiungere un po’ di pepe, il vino, fare sfumare per qualche minuto e metterli da parte.
Preparare, frattanto, una salsa di pomodoro.
A parte, scaldare due cucchiai di olio, con l’acciuga, le olive nere (private del nocciolo) e la patata.
Fare rosolare tutto e aggiungere un po’ di sale, un po’ di pepe e il peperoncino (se piace).
Incorporare la salsa di pomodoro, i broccoletti e fare insaporire, tutto, rigirando ancora per qualche minuto.
Tostare il pangrattato, in una padella a parte, e lessare la pasta in abbondante acqua salata, bollente.
Scolarla e mescolarla al condimento, cospargendola, in ultimo, con il pangrattato.
Servirla, subito.

Eleonora

domenica 20 ottobre 2013

Cioccolata calda


La cioccolata calda è veramente facile da fare senza il bisogno di usare preparati pronti.

Ingredienti per una tazza:
250 ml di latte
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere (di ottima qualità)
1 cucchiaio di zucchero
½ cucchiaio di amido (può essere di mais, di patate o di frumento)

Tarte Tatin

E’ una ricetta molto famosa della pasticceria francese.  Confesso di aver diminuito dalla ricetta originale, le quantità di zucchero e burro.

Ingredienti per la pasta
150g di farina 00 setacciata
150g di burro
1 uovo
1 cucchiaino di zucchero

Ingredienti per il ripieno
10 mele golden non troppo mature
Succo di limone
60g di burro
100g di zucchero semolato

Al lavoro
Preparare la pasta possibilmente il giorno prima, amalgamare velocemente la farina, il burro e lo zucchero, aggiungere l’uovo e lavorare l’impasto fino a quando sarà liscio ed omogeneo. Conservare la pasta in frigorifero, avvolta nella pellicola, sino al momento dell’uso.
Stenderla in un disco di 26 cm. dello spessore di 1 ½ cm. adagiarlo su una superficie piatta e metterla nuovamente in frigorifero.
Sbucciare le mele, privarle del torsolo e semi con l’apposito scavino e tagliarle a fettine nel senso orizzontale bagnandole con succo di limone.
In uno stampo di 26 cm di diametro (meglio se antiaderente) sciogliere lo zucchero con il burro, adagiare le mele (dopo averle ricomposte), una accanto all’altra, riempiendo di mele a pezzetti gli eventuali buchi.
Mettere lo stampo sul fuoco e fare caramellare per circa 20 minuti a fiamma media, spostando lo stampo frequentemente (fare molta attenzione, lo zucchero non deve bruciare)
Togliere dal fuoco e fare intiepidire, coprire le mele con il disco di pasta preparato facendo scendere la pasta un pò all’interno dello stampo.
Cuocere in forno preriscaldato a 200/210° per circa 30 minuti, se necessario coprire con carta da forno verso fine cottura.
Farla intiepidire, sformarla su piatto da portata e servire la tarte possibilmente tiepida con a parte del gelato.

Ada

sabato 19 ottobre 2013

Charlotte di mele al caramello

È il tempo delle mele….


Ingredienti
1 kg di mele verdi, pelate e tagliate a fettine
½ dl di Calvados
100g di zucchero + 2 cucchiai
4 cucchiai di acqua
300g di panna liquida e 300g montata senza zucchero
18g di gelatina in fogli
4 tuorli
savoiardi e grappa necessari
croccante preparato con 100g di zucchero, 100g di nocciole tostate, 1 cucchiaio di acqua

Al lavoro

Bagnare e foderare uno stampo rotondo di c. 24/26 con pellicola e cuocere le mele con i 2 cucchiai di zucchero e la grappa.

In una casseruola di acciaio inossidabile portare al caramello l’acqua con il resto dello zucchero, toglierla dal fuoco e unire la panna liquida e i tuorli. Mescolare fino a quando il caramello sarà sciolto e aggiungere le mele.

Unire la gelatina ammorbidita in acqua fredda, ben strizzata, mescolare finchè sarà sciolta.

Trasferire il composto in una terrina, far raffreddare e amalgamarvi la panna montata.

Foderare lo stampo con i savoiardi imbevuti nella grappa. Riempire con il composto, coprire con pellicola e porre lo stampo in frigorifero per 12 ore.

Sformare la charlotte su piatto da portata e cospargere con il croccante tritato.

Croccante

Portare al caramello lo zucchero con l’acqua, mettere in un sol colpo la frutta secca (dopo averla riscaldata per non abbassare la temperatura del caramello) e mescolarla con spatola di legno finché sarà ben ricoperta di caramello. Versare il croccante su carta da forno unta con burro, far raffreddare e tritare.

Ada

venerdì 18 ottobre 2013

Fagottini delizia di zucca


Una gustosa preparazione con la zucca che ricorda una lasagna: ideale da servire come primo piatto a chi non ama la pasta.

Ingredienti per 6 persone:
800g di zucca pulita e tagliata a fettine
150g di prosciutto cotto
200 g di mozzarella
2 uova
½ l di besciamella piuttosto liquida
salvia
olio per friggere
farina
sale e pepe

Al lavoro:

Tagliare la zucca a riquadri regolari. Passarli nell’uovo, nella farina e friggerli.
Appena raffreddati, stendere su ogni fetta di zucca una fettina di mozzarella, una fettina di prosciutto e una foglia di salvia. Coprire con un'altra fetta di zucca.
Disporre i fagottini in una teglia, coprirla con la besciamella e gratinare in forno a 180 ° per circa 20 minuti: Servire ben caldo.  

Cristina


giovedì 17 ottobre 2013

Filetti di salmone in crosta


Un’insolita preparazione del salmone

Ingredienti per 6 persone

1 coda di salmone di circa 600g
½ Kg di pasta sfoglia
1 tuorlo
Maionese di 1 tuorlo con poco succo di limone
Worchester sauce
1 scalogno
1 piccolo pomodoro verde
1 gambo di sedano
Abbondante prezzemolo
Sale e pepe
1 ½ dl di fumetto di pesce
1 ½ dl di vino bianco secco
3-4 cucchiai di panna fresca
zafferano

Al lavoro

Sfilettare il salmone, spellarlo ed appiattire leggermente i due filetti.

Aggiungere alla maionese lo scalogno, il peperone, il sedano ed il prezzemolo, il tutto finemente tritato ed Insaporire con la salsa Worchester, salare e pepare.

Stendere la pasta sfoglia, disporla in una teglia leggermente bagnata, appoggiare il primo filetto, farcirlo con una parte della salsa e mettere il secondo filetto.

Ricoprire il tutto con la salsa rimasta ed avvolgere nella pasta sfoglia. Chiudere bene, spennellare con il tuorlo, decorare a piacere e passare in forno preriscaldato a 200° per circa 25 minuti.

Nel frattempo, portare ad ebollizione, il fumetto e il vino, far ridurre di circa la metà, aggiungere la panna e colorare la salsa con una puntina di zafferano sciolto in poca acqua calda. Controllare la salatura, tenere in caldo la salsa in un bagnomaria e servirla in salsiera.

Romana

mercoledì 16 ottobre 2013

Sapori di mare dal Salento

La penisola salentina è ricca di meraviglie architettoniche, di infiniti paesaggi di vigne generose e di ulivi secolari, tra le cui fronde spesso occhieggia il mare di intensa bellezza e colore. Il cielo grigio e piovoso che ora a Nord scavalla i giorni da settembre a ottobre, mi dà nostalgia del solare sud d’Italia di antica cultura che affaccia ad oriente le sue coste. Il ricordo si profuma dei sapori deliziosi della cucina salentina che, con eccellenti prodotti della terra e fine ingegno culinario, i salentini, straordinariamente gentili, offrono agli ospiti in visita. Dai ricordi affiorano le gioie della tavola a casa della mia amica Norina dai sorridenti occhi color dello Jonio. Da Poggiardo dove vive e lavora, appena può scappa nella sua vicina casa di mare, che, su uno sperone di roccia lussureggiante di verde, affaccia e quasi tocca l’acqua marina, vibrante di turchese e profondo azzurro e vita. Un tuffo nelle calde onde e ci si avventura dentro a grotte meravigliosamente colorate dove, a sorpresa, il sale intenso del mare si dissolve in polle di fresca acqua dolce. Norina è madre affettuosa e pur impegnata intensamente al lavoro, non rinuncia a rallegrare e sorprendere i suoi ragazzi e i loro numerosi amici, con le sue “ invenzioni culinarie in corsa”, ma senza affanno. Da lei ricevo queste due sue appetitose ricette semplici, dai tempi veloci, i cui ingredienti lei solitamente regola ” a occhio”; per chi le prova la prima volta, qui di seguito, ecco le proporzioni. Naturalmente la qualità e freschezza degli ingredienti sono essenziali per il successo a tavola.

martedì 15 ottobre 2013

Tournedos di filetto di maiale con mele e castagne


Ingredienti: dose per 4 persone
1 filetto di maiale
una ventina di castagne già arrostite o bollite
3 mele a polpa soda
gr 150 circa di prosciutto crudo
1/2 bicchiere di Calvados, timo, 1 limone, 1 chiodo di garofano, noce moscata, olio, sale, pepe, burro

Al lavoro:

Tagliare il filetto in fette spesse 1cm. circa, fasciarle con strisce di prosciutto e fermarle con filo bianco da cucina.
Mettere due o tre cucchiai d’olio in una padella che contenga i tournedos in un solo strato, farli rosolare, salare (leggermente), pepare, bagnare con un po’ di vino e quando sarà evaporato, lasciarli cuocere, senza farli indurire e seccare. Se fosse necessario, unire qualche cucchiaio di brodo caldo.
Sbucciare le mele e con l’appostito scavino ricavarne tante palline, metterle a bagno in acqua minerale frizzante per non farle annerire.
Sciogliere in una padella antiaderente una noce di burro e fare insaporire le castagne; dopo 5-10 minuti unire anche le mele, farle rosolare (attenzione, non devono disfarsi), aggiungere la buccia di limone grattugiata, il chiodo di garofano e un pizzico di noce moscata. Bagnare con il mezzo bicchiere di Calvados, fare evaporare.
Unire castagne e mele alla carne ormai cotta, fare insaporire insieme i vari ingredienti, unire un pizzico di timo, regolare di sale e pepe. Se la preparazione fosse troppo asciutta, unire ancora qualche cucchiaio di brodo.
Disporre i tournedos leggermente accavallati in un piatto adeguato e contornarli con le palline di mele e le castagne, servirli caldi.

Paola

COME PULIRE LE CASTAGNE:
Non è una novità che pulire le castagne sia un lavoro molto noioso: croce e delizia delle nostre lezioni di cucina.
Leggendo un libro di scienza applicata alla cucina ho trovato un paragrafo dedicato alla risoluzione di questo problema. Sicuramente già in molti userete lo stesso sistema, ma per me era nuovo ed ho pensato di condividere la mia “scoperta” con voi.
Come noto le castagne hanno una pellicola cartacea che avvolge la polpa, non esattamente liscia, e una membrana più esterna, rigida e resistente.
Per ottenere lo stesso risultato che si ottiene con il metodo tradizionale, ma con una fatica minima servono: le castagne, ovviamente, belle fresche (se sono un po’ secche il risultato non sarà lo stesso), un coltellino e un forno a microonde.
Con il coltellino è necessario praticare un’incisione, una fessura nelle castagne, poi potrete disporle sul piatto del microonde, in un solo strato, e azionare l’apparecchio a potenza elevata per circa 1 minuto. Se si fanno andare più a lungo, cuoceranno anche, altrimenti si solleveranno solo le due membrane ma le castagne rimarranno crude, pronte per qualsiasi preparazione ulteriore. Sarebbe meglio fare delle prove con il proprio elettrodomestico, per valutare bene i tempi e la potenza e la quantità di frutti idonea. Una volta raggiunto l’equilibrio ottimale, si otterranno della castagne con una polpa pulita, perché eliminerete le bucce con un semplice movimento delle dita. A me è riuscito.
La scienza ci dice che il microonde riscalda l’acqua contenuta negli alimenti e sappiamo che nella castagna c’è un minimo d’acqua, sia nella pellicina interna, sia nella scorza dura, sia nella polpa stessa. Quando viene riscaldata dal microonde l’acqua tenderà a cercare una via d’uscita, solleverà e staccherà la pellicina interna dalla polpa e renderà la buccia esterna molto malleabile.
Augurandomi di avervi dato una buona soluzione, buon castagne e buon lavoro.

lunedì 14 ottobre 2013

Crostata di mele

Un semplice dolce di mele senza uvette, spezie, aromi, ecc…non è stato facile imporlo nel mio negozio, ho dovuto attendere i numerosi intenditori che hanno reso famosissima questa crostata, molto adatta per una colazione di mezzogiorno o da servire in occasione del classico the delle cinque.

domenica 13 ottobre 2013

Torta di riso o degli addobbi

Le parrocchie della diocesi di Bologna ogni 10 anni celebrano a turno una festa per il SS Sacramento detta “degli addobbi” perché una volta si stendevano ornamenti di stoffa alle finestre delle case lungo le strade percorse dalla processione del Corpus Domini. In tali occasioni si preparava questa torta, la più antica di Bologna, che si vendeva anche per strada e che veniva offerta nelle case addobbate.

Ingredienti:
2  l di latte
9 uova
150 gr. di riso Arborio
150 gr. di cedro candito tritato
150 gr. di mandorle tostate tritate
500 gr. di zucchero (per una torta meno dolce 400 gr.)
1 limone
un pizzico di sale
liquore di mandorla amara o rum
pangrattato 

Al lavoro:

Riunite il latte, lo zucchero, il sale e la scorza grattugiata del limone in un tegame ampio; fate alzare il bollore e gettate il riso, mescolate bene e fate riprendere il bollore. Fate bollire a fuoco un po' allegro per 30-40 minuti, poi abbassate al minimo e fate cuocere pianissimo per almeno 2 ore, mescolando spesso, finché il latte e il riso non avranno fatto una bella crema color avorio.
Spegnete il fuoco e unite il cedro candito tritato, fate intiepidire poi unite il liquore, le mandorle e le uova battute leggermente a parte. Versate il composto in una teglia di 27x23 cm circa, unta di burro e cosparsa di pangrattato. Cuocete in forno a 170-180°C per 50-60 minuti. Appena sfornata, bagnate abbondantemente la torta con il liquore di mandorla amara. Per una teglia di dimensione diversa calcolate che la torta deve essere alta almeno 3 cm.
 
 
da "La buona cucina di casa" delle Sorelle Simili


sabato 12 ottobre 2013

Cake con gocce di cioccolato

Ingredienti
150g di farina 00
1/2 bustina di lievito in polvere
150g di zucchero semolato
100g di burro morbido
2 uova
70g di gocce di cioccolato
zucchero al velo

Al lavoro
Su di un piatto setaccia insieme farina e lievito e mettili da parte.
In una ciotola lavora a lungo, con un cucchiaio di legno, lo zucchero con il burro.
Aggiungi - una alla volta - le uova e continua a lavorare il composto.
Unisci la farina a pioggia, aggiungi il cioccolato e, sempre mescolando, amalgama bene il composto.
Trasferisci in uno stampo di 16 cm di diametro foderato con carta da forno e cuoci in forno pre-riscaldato a 190° per 45/50 minuti..
Sforma subito il cake e lascialo raffreddare prima di cospargere con lo zucchero al velo.
Si possono adoperare stampi a forma, come nel caso della foto, oppure dei pirottini di carta.


Ada, Gianluca e Virginia

venerdì 11 ottobre 2013

Palacsinta Hortobagy

Durante un viaggio a Budapest ho avuto modo di assaggiare questo piatto, mi è molto piaciuta la versione leggermente piccante.

Ingredienti per 8 persone


Per la palacsinta
1 ½ dl di latte
6 uova
1 ½ di farina 00
sale

Per il ripieno (porkolt)
lardo o olio d’oliva
100g di pancetta tritata
300g di cipolle tritate
900g di polpa di vitellone (oppure mista a maiale) tagliata a dadi
1-2 cucchiai di paprika dolce
Paprika forte a piacere
sale
Spicchio d’aglio
300 ml circa di brodo di carne
1-2 pomodori pelati, senza semi e tagliati a dadini
½ peperone verde tagliato a dadini
2 dl di panna acida

Al lavoro


Preparare 8 palacsinta con i primi 4 ingredienti in un padellino di 20 cm di diametro.

Preparare il “porkolt”: in una casseruola rosolare la carne con olio o strutto, toglierla quando sarà dorata e tenerla da parte in caldo.  Nella stessa casseruola soffriggere la cipolla e la pancetta, rimettere la carne, l’aglio, salare e unire la paprika (è importante aggiungere subito qualche cucchiaiata d’acqua per evitare di bruciare la paprika). Versare il brodo caldo e cuocere aggiungendo, poco alla volta, altro liquido necessario. Dopo 30 minuti unire pomodoro, peperone e proseguire la cottura per circa un’ora.  Regolare di sale.

Eliminare l’aglio e tritare a coltello la carne, rimetterla nella casseruola, bagnare con 1 dl di panna acida e un po’ di fondo di cottura, mescolare e cuocere fino a quando avrà riassorbito tutto il liquido.

Riempire le palacsinta con il composto di carne, chiuderle a bauletto, adagiarle in una pirofila imburrata e cuocere in forno pre-riscaldato a 180° per circa 20 minuti.

Toglierle dal forno, versare il resto della panna acida mista a fondo di cottura e servire subiro.


Ada

giovedì 10 ottobre 2013

Ventaglietti di provolone con semi di finocchio e arancia

Ingredienti:
1 rotolo di pasta sfoglia pronta
100g di provolone piccante
1 cucchiaino di semi di finocchio
1 arancia biologica
30
g di burro

Al lavoro:

Ritagliare la pasta sfoglia in modo da ottenere un rettangolo. Far sciogliere il burro e spennellare la superficie del rettangolo di sfoglia.
Grattugiare grossolanamente il provolone e distribuirlo uniformemente sulla sfoglia. Cospargere con i semini di finocchio e con abbondante buccia di arancia grattugiata. Salare e pepare.
Arrotolare verso l’interno i due lati più lunghi della pasta fino a che i bordi esterni si tocchino, spennellare di nuovo con del burro fuso e piegare poi un rotolo sull’altro premendo leggermente.
Con un coltello affilato, affettare la sfoglia a pezzetti spessi 1cm, e disporli con la parte tagliata in basso su una teglia da forno ricoperta con carta da forno.

Infornare a 180°C e far cuocere per circa 20 minuti o finché i ventaglietti siano leggermente dorati. Sfornare e servire.


 Nicoletta

mercoledì 9 ottobre 2013

Sfogi in saor

Ingredienti per 6
5 sogliole
500 g di cipolle bianche
50 g di uvetta ci Corinto
50 g di pinoli
25 g di aceto
75 g di vino bianco secco
Olio di semi per friggere
Poca farina
Qualche foglia di alloro
Qualche gambo di prezzemolo
Sale e pepe

Al lavoro

Togliere la pelle alle sogliole e sfilettarle ricavando da ciascuna 4 filetti. Saltarli, arrotolare ogni filetto su se stesso, legarli con un fino e infarinarli. Friggerli in abbondante olio caldo e sgocciolarli su una carta assorbente. Affettare le cipolle e farle cuocere in una padella con poco olio aggiungendo ogni tanto un po’ d’acqua fino a ottenere un composto denso. Unire l’aceto e il vino e fare bollire ancora per qualche istante. Frullare la crema di cipolle per renderla omogenea, salarla e peparla. Mettere la crema di cipolle, a cucchiaiate, su un piatto da portata. Togliere il filo ai filetti di sogliola e metterli sulla crema di cipolle. Disporre i gambi di prezzemolo sul piatto come gambi di fiori in mazzo.
Decorare con l’uvetta, i pinoli e qualche foglia di alloro.

Servire dopo qualche ora o, meglio, il giorno seguente.

Ricetta di Fulvia

Da: 135 ricette di cucina, Fabbri editori

martedì 8 ottobre 2013

Cimette di cavolfiore al prosciutto

E’ un piatto comodo perché ci si può organizzare cuocendo il giorno prima il cavolfiore e preparando anche la maionese che dovrà però essere conservata in frigo.

Ingredienti per 6 persone
1 cavolfiore a cimette
Sale e pepe
Olio extravergine d’oliva
Aceto bianco
Maionese di 2 uova
200g di prosciutto cotto tritato grossolanamente

Al lavoro

Lavare e lessare il cavolfiore e cuocerlo in acqua salata oppure a vapore. Scolarlo e condirlo le cimette ancora calde con abbondante aceto e, quando saranno tiepide, con poco olio.

Scolare le cimette di cavolfiore, adagiarle sul piatto da portata, ricoprire con la maionese e finire con il trito di prosciutto.

Romana


lunedì 7 ottobre 2013

Calzoni di ricotta con sugo di salsiccia



Ingradienti
Per la pasta:
Kg.1/2 di farina (semola di grano duro rimacinato)
3 uova
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
Kg.1/2 di ricotta di pecora
1 uovo
2 cucchiai di zucchero
1 pizzico di cannella
limone grattugiato

Per il sugo di salsiccia:
Kg.1 di salsiccia di maiale
1 cipolla piccola
Kg.1 di pomodoro pelato passato
basilico

Al lavoro

Schiacciare la ricotta con la forchetta, aggiungere l’uovo, lo zucchero, la cannella ed il limone grattugiato. Mescolare molto bene.

Impastare gli ingredienti della pasta e ricavare tante strisce sottili fino al penultimo numero dell’impastatrice.

Sistemare con un cucchiaino il ripieno della pasta distanziandolo di 2 cm. uno dall’altro.

Accavallare la pasta sul ripieno (come i panzerotti).

Tagliare con il taglia pasta i calzoni.

Lessarli in acqua bollente e salata e condirli con sugo e parmigiano. 

Rosalia

Antonia Polese Montrucoli


I miei primi ricordi sulla cucina sono molto lontani, ero piccolina, ero attratta dal modo con il quale la mamma si dedicava alla preparazione del cibo. Più tardi, all’età di 10 – 11 anni mi ha coinvolto nella preparazione di dolci e pietanze. Mi sono appassionata molto gradualmente, quasi senza accorgermene.

Il lavoro che avevo scelto di fare era la ragioniera. Ho anche lavorato in ufficio per qualche anno, ma non mi piaceva. E’ stato proprio in quel periodo che mi sono sposata e, d’accordo con mio marito ho lasciato il lavoro per dedicarmi completamente alla famiglia: sono arrivati due figli, due maschi vivacissimi ma anche molto affettuosi.

Da un’analisi del mio tempo libero notavo che trascorrevo molte ore a provare ricette e a leggere libri di cucina. Fu allora che decisi di approfondire le mie conoscenze e frequentai il mio primo corso di cucina a Venezia da Fulvia Sesani, da quel momento si aprì un mondo fantastico, l’entusiasmo era alle stelle, frequentai tante lezioni dalla mia maestra Fulvia (così la chiamavo), questa bellissima esperienza mi permise di frequentare altre scuole a Milano e a Parigi, sono stata associata alla “Commanderie des Cordons Bleus” e ho studiato per avere il diploma di “sommelier”. Sono entrata a far parte dell’AICI (Associazione di Insegnanti di cucina Italiana), questa associazione mi ha permesso di conoscere delle professioniste valide e molto preparate.

In realtà, questo mio interesse per la cucina avrebbe dovuto rimanere un hobby, non pensavo che potesse diventare un lavoro: per caso una mia amica mi propose un giorno di sostituirla in una lezione di cucina, per fortuna avrei dovuto spiegare e preparare un menù con il riso, che fra l’altro a me piace molto, ero abbastanza agitata ma alla fine andò tutto bene; era il lontano1986 e da allora l’hobby è diventato un lavoro.

Ho lavorato con entusiasmo presso l’Università Popolare della Valpolicella, l’Opus Dei di Verona, alle fiere del settore a Verona, Udine e Bologna, nella scuola di cucina “Il Merlograno” di Torino, alla scuola di cucina “Villa dei Lecci” ad Altamura (BA).

Sono collaboratrice di MONETA dal 2006

Da quest'anno sono ideatrice di una scuola di cucina per stranieri che si esprime nella ditta individuale "la cucina di Antonia Polese" che propone corsi teorico pratici per universitari americani interessati alla cucina mediterranea.

Antonia

Zucca in agrodolce



Ingredienti per 6
500 g. di zucca mondata
100 g. di aceto di mele
60 g. di zucchero
20 g. di pinoli tostati
20 g. di uvetta
1 chiodo di garofano
olio extravergine di oliva
timo sale e pepe

Al lavoro


Far cuocere lo zucchero con un cucchiaio di acqua, uno di aceto e il chiodo di garofano.

Quando inizia a caramellare aggiungere il rimanente aceto di mele caldo e proseguire la cottura per ottenere una salsa sciropposa.

Tagliare la zucca in dadolata, condirla con 2 cucchiai di olio, un pizzico di timo, sale e pepe. Cuocere la zucca in una larga padella, versarvi la salsa agrodolce, unire i pinoli l’uvetta lavata e ammollata, sale e pepe.

Far riposare la zucca coperta per 3/4 ore.

Antonia

domenica 6 ottobre 2013

Hara Shorva

Ho viaggiato in lungo e largo l’India e l’ho amata molto apprezzandone anche il cibo. Certamente l’India ha la più grande popolazione di vegetariani e quindi ha moltissimi piatti vegetariani che si differenziano tra una regione e l’altra. Tradizionalmente adoperano cibo fresco, non conservato. Questa è una minestra di piselli. Confesso di adoperare i piselli surgelati per poterla servire anche in pieno inverno

Ingredienti per 8 persone
350g di patate pelate e tagliate a dadini
1grossa cipolla tritata
2 litri di brodo di pollo
1 pezzetto di zenzero di circa 2 cm, pelato
1 cucchiaino scarso di coriandolo in polvere
1 cucchiaio di cumino in polvere
6 cucchiai di prezzemolo trito
Pepe di caienna a piacere
450g di piselli sgusciati
2 cucchiai di succo di limone
Sale
3/d di cucchiaino di semi di cumino, tostati
200 ml di panna

Al lavoro

Mettere in una pentola i primi 6 ingredienti, coprire, portare a bollore e far sobbollire per 30 minuti. Aggiungere i piselli, il prezzemolo, il pepe,il succo di limone, il cumino tostato, salare e proseguire la cottura, senza coperchio per circa 10 minuti. O fino a quando i piselli saranno teneri.

Frullare la minestra, aggiungere la panna, riportare al bollore e servire ben calda guarnita con prezzemolo o foglie di coriandolo fresco.

Jo

sabato 5 ottobre 2013

Conservazione delle olive al sale


QUELLE OLIVE DI UDINE …

Per la ricetta di oggi, le OLIVE AL SALE mi avvalgo della preziosa esperienza di Antonietta ed Enzo di Bressa, un piccolo borgo alle porte di Udine.

Nella loro dispensa sulla conservazione delle olive, distribuita fra i soci dell’Associazione di agricoltura biodinamica del Friuli, Enzo racconta di quando, 35 anni orsono, si divertiva ad offrire agli amici le sue olive in salamoia dicendo che erano cresciute a Udine. Tutti credevano scherzasse, tanto insolita era qui quella raccolta. Erano stati proprio due robusti olivi nel giardino dei suoceri, carichi in autunno di frutti, a farlo interessare alla loro conservazione proprio perchè gli dispiaceva vedere tutta quell'abbondanza inutilizzata. Enzo ha provato varie tecniche di lavorazione, ma è solo guardando ai vecchi metodi popolari che ha individuato e selezionato le ricette che da tempo usa.

Ma veniamo alla ricetta delle OLIVE AL SALE

Caffè al cumino dei prati


Tostare dei semi di cumino in una padella e direttamente sulla fiamma.

Farli raffreddare, macinarli in un vecchio macinino di caffè.

Nella caffettiera mettere ½ polvere di cumino e ½ caffè.

Le anziane del mio paese (Valli del Natisone – Friuli Venezia Giulia) dicono che toglie il mal di testa.

!!! I semi del cumino dei prati (Carum carvi L.), conosciuti anche come carvi, kümmel, cumino tedesco, etc. non vanno confusi con quelli del cumino (Cuminum cyminum L.) che presenta frutti simili ma con un aroma completamente differente ed usatissimi invece nella cucina araba ed orientale.

La pianta del cumino o kümmel cresce spontanea nei prati, nei pascoli, ai bordi delle strade, specialmente in montagna. Per raccoglierla dobbiamo riconoscerla con assoluta certezza, perché fa parte della famiglia delle ombrellifere che comprende piante molto pericolose come la cicuta, per fare solo un esempio. Sarà più prudente, quindi, comprare i semi interi e non macinati in drogheria o in erboristeria. Nell’uso popolare, la pianta veniva utilizzata per aumentare la secrezione lattea delle nutrici; anche le mucche aumentano la portata lattea quando si cibano di fieno con carvi. I frutti vengono impiegati per aromatizzare pane, dolci, insalate, salsicce, crauti, formaggi; sono molto usati anche in liquoristica. Inoltre sono buoni correttori di sapore di infusi e decotti di erbe. I giovani getti e le foglie tenere in primavera sono talvolta raccolti per essere consumati in cucina.

Ricordarsi che le sue proprietà aromatiche non durano a lungo, per questo i semi del cumino o kümmel dovranno essere conservati in vasetti di vetro ben tappati e il contenuto rinnovato ogni anno.

Lucia

giovedì 3 ottobre 2013

Strudel di mele o retes della frau mutter

Quando ero ragazzina mi è capitato più volte di guardare la nonna ungherese di alcuni miei cugini mentre preparava lo strudel che lei chiamava retes.
La lavorazione era come un rito, in un ambiente privo di correnti d’aria e lamentava che la farina non era macinata di fresco e non era quella ungherese (considerata in passato la migliore del mondo per la Pasticceria). Una volta ottenuto l’impasto, lo ungeva, lo faceva riposare coperto con una ciotola fredda se la pasta le risultava troppo morbida, al contrario se troppo dura, adoperava una ciotola calda.
Intanto preparava il ripieno. Grattugiava le mele dalla parte grossa della grattugia quadrata, così venivano un po' a filetti e poi le strizzava molto forte perché, essendo così sottile, la pasta non doveva bagnarsi.  Le condiva in seguito con lo zucchero, i pinoli, le uvette ben asciugate, 3 cucchiai di noci, la cannella, la scorza di limone e un cucchiaio di succo.
Finito il riposo, appoggiava la pasta su di una tovaglia infarinata stesa su di un tavolino di almeno 50x70 in modo da tirarla il più sottile possibile, infilando le mani infarinate fra la pasta e la tovaglia con le dita aperte sul dorso.  Faceva pendere dai bordi la parte spessa della pasta che tagliava via con le forbici. Dopo aver fatto asciugare la pasta per alcuni minuti , la spennellava con burro e la cospargeva abbondantemente con le noci tritate. Metteva quindi le mele soltanto su un lato della pasta (a volte, se era riuscita a tirare molto bene la pasta, doveva aumentare le dosi del ripieno).
Arrotolava lo strudel aiutandosi con la tovaglia, chiudeva gli estremi verso l’alto, ungeva abbondantemente con burro la superficie e lo faceva scivolare sulla teglia del forno per una cottura a 190° per circa 20 minuti, ungendolo spesso.
Ancora caldo lo cospargeva di zucchero al velo.

mercoledì 2 ottobre 2013

La farinata

La farinata è un cibo che richiede una cottura rapida nel forno a legna, al calore diretto della fiamma viva da cui probabilmente deriva il nome sciamadde, storici locali genovesi in cui si preparava il cibo di strada.
La sua origine sembra molto antica e c’è chi sostiene che sia frutto del miscuglio fortuito di olio, acqua di mare e farina di ceci, formatosi a causa di una tempesta che avrebbe coinvolto una nave genovese. Tornata la calma si sarebbe raccolta quella poltiglia per poi farla essiccare al sole. Un’altra leggenda invece racconta che i ceci sarebbero stati frutto di un saccheggio operato da una nave genovese ai danni di una moresca. Giunti a terra, dai ceci si sarebbe ricavata una farina e da essa una specie di focaccia cotta su una superficie rovente.

martedì 1 ottobre 2013

Pasta al miele


Per festeggiare il Natale del 1970, la mia amica Rory ed io mettemmo in vetrina una casetta di pasta al miele benché non appartenesse alla nostra tradizione.

Per renderla più bella continuavamo a coprire il tetto con glassa di zucchero fino a farla somigliare alla casetta di Hansel e Gretel, un po’ sbilenca ma piena di fascino.
Così è scattata la “magia del Natale” che mi ha portato alla ricerca di tagliapasta e stampi in giro per il mondo.

Conservo una bellissima foto di una bambina davanti alla vetrina del negozio che indica, oltre alla casetta, alberi colorati, slitte, biscotti decorati, con uno sguardo pieno di stupore!.

In questa avventura ho coinvolto amici e persone che lavoravano con me, ringrazio particolarmente Luisa che mi ha aiutato a fare le ore piccole in modo che il giorno dopo ci fossero montagne del tanto ricercato “gnomo” dal cappello di carta rossa e sciarpetta di lana. Sono certa di aver regalato loro una fiaba e un po’ di felicità perché ritornare bambini ogni tanto è sempre piacevole.

Ada


La pasta al miele è la base per costruire la casetta di Hansel e Gretel, la slitta di babbo Natale, le renne ed altre magnifiche decorazioni natalizie tutte da mangiare.
Chi fosse interessato a saperne di più e avere disegni e misure può lasciarci un commento o scriverci una mail.


Ingredienti:

700 g di farina 00
200 g di burro morbido
200 g di zucchero semolato (oppure di canna)
200 g di miele fluido
1-2 uova
1 cucchiaino colmo di bicarbonato
1 cucchiaino di cannella
2-3 cucchiaini di spezie miste
latte
Per la pasta al cioccolato aggiungere 2-3 cucchiaiate di cacao
(dipende dal colore)


Al lavoro:

A mano o nella ciotola dell’impastatrice, unire tutti gli ingredienti e impastare aggiungendo un po’ di latte fino a quando il tutto sarà perfettamente amalgamato.

Far riposare la pasta in un luogo fresco per alcune ore.

Rimpastare il tutto aggiungendo ancora latte soprattutto se la pasta è stata conservata in frigorifero.

Utilizzare secondo ricetta e cuocere in forno preriscaldato a 180/190° fino a doratura.

 Per evitare di bruciare la pasta al cioccolato, sistemare sulla stessa teglia un pezzetto di pasta senza cacao in modo da poter sorvegliare meglio la cottura.

 Ada

Casetta di Hansel e Gretel

Chalet con tronchi di pasta al miele e cacao
Versione di Virginia, Camilla e Gianluca






Crumble salato di pane, con zucca, taleggio e porcini

E' un piatto molto buono e saporito, adattissimo alla stagione e molto comodo da preparare in anticipo. Infatti la zucca e i funghi si possono cuocere e tenere da parte. Il crumble può essere amalgamato e conservato in frigorifero, coperto. Al momento, assemblare la pirofila e passare in forno. Buon appetito!

Ingredienti: per 4/6 persone 
800 g di zucca pulita e tagliata a fettine sottili 
200 g di porcini (anche congelati) a pezzetti 
150 g di Taleggio 
1 scalogno, salvia e rosmarino 
olio extravergine d’oliva, sale, pepe, poco burro 

Per il crumble di pane: 
80 g di pane casareccio raffermo tritato 
80 g di parmigiano grattugiato 
80 g di burro freddo 
20 g di nocciole tostate tritate fini 
30 g di nocciole tostate tritate grossolanamente 
salvia, sale e pepe 

Per la cottura: pirofila 20 x 40 cm circa 

Al lavoro:

Scaldare l’olio in una padella, farvi appassire lo scalogno tritato, unire qualche foglia di salvia e il rosmarino tritati finissimi, aggiungere la zucca e fare insaporire per pochi minuti, regolare di sale e pepe. Tenere da parte. 
Nella stessa padella rosolare a fuoco vivo, con poco olio, i porcini, condire con sale e pepe. 
In una ciotola mescolare il pane, il parmigiano, la salvia tritata e le nocciole, lavorare gli ingredienti con la punta delle dita e amalgamarli con il burro freddo a pezzetti. Formare delle grosse briciole. 
Imburrare la pirofila e alternare strati di zucca, taleggio a pezzetti e i funghi. 
Coprire con il composto di briciole di pane e passare in forno a 180°C per circa 30’. 

Paola

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